Nord e Sud - anno IV - n. 32 - luglio 1957

.che i caratteri architettonici della città; il succedersi, ad esempio, di varie .case regnanti, nel periodo che per le altre città italiane era q11ello delle lunghe e forti autonomie comunali, ha prodotto una discontinuità nelle direttrici di espansione del centro urbano e nei provvedimenti che avrebbero dovuto _guidarne la pratica attuazione. Se volessimo definire sinteticamuente le condizioni di estremo disagio della nostra città, in rapporto ai problemi di circolazione, dovremmo individuarne le cause, oltre che nella congestione dell'attuale centro, anche, e forse .soprattutto, nella non-differenziazione funzionale dell'intero organismo urbano. La degenerazione dei rapporti volumetrici e spaziali e della funzionalità urbana, è avvenuta gradatamente 11ei secoli; ed è stata caratteristica dominante di alcuni periodi. È noto che le principali strade attuali furono tracciate quasi tutte durante -i periodi vicereale e borbonico, dalla via Toledo, al Corso Maria Teresa, .oggi Vittorio Emanuele. Nel periodo susseguente alla unificazione di Napoli con il Regno d'Italia, varie opere furono intraprese; ma, a parte la lirnitata rispondenza tra progetli e relative realizzazioni, il difetto sostanziale di quegli interventi va individuato nella loro scarsa tempestività, nella diffusa tendenza, cioè, ad operare con provvedimenti, in senso più o meno lato, di « risanamento »; con i quali si cercava di sanare situazioni gravi, e non già di prevenire e coordinare espansioni e<l indirizzi di sviluppo in 1naniera coerente; con una visione completa, cioè, della situazione urbanistica locale e delle necessità future. Tale atteggiamento nei confronti del problema della viabilità cittadi11a, e dei trasporti pubblici, influenzò gli interventi successivi, conferendo loro, come vedremo, un permanente carattere di incompletezza e di parzialit?t. \larianti, integrazioni, ecc., erano sempre inquadrate nei limiti più ridotti ed im1nediati: collegamento di due piazze, prolungamento di una strada sino alrintersezione con l1n'altra. Né si pensava ad inserire tali esigenze particolari . . ' . 1n una v1s1one p1u ampia. Il cc risanamento » di alcune zone della città, palesatosi in tutta la su:.i urgenza dopo il colera del 1884, rappresentò il primo intervento di portata sufficientemente vasta; fra gli altri problemi, la cc Società del Risanament0 , di Napoli » affrontò quello della sistemazione viaria per una superficie di 4 I 9.000 mq., con 180.000 mq. di colmate; nel progetto fu prevista, in particolare, l'apertura di un'arteria principale, larga 27 1netri, per collegare successivamente il Reclusorio con la Piazza della Stazione, allargata e sistematJ, con la Piazza di Porto, e di qui, con due rami distinti, con Piazza Municipio .e Via S. Giuseppe. L'ampliamento della città fu previsto mediante dieci nuovi quartieri f65] · BiblotecaGino Bianco

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