Nord e Sud - anno IV - n. 32 - luglio 1957

Non è probabile che si possa utilizzare completamente questa riser\'a che comprende natural1nente le forze meno qualificate, oltre a u~a certa aliquota di disoccupati stagionali, la cui occupazione ridurrà la cifra a 400.000 verso la fine dell'anno. Benchè la ricostituzione delle forze armate tedescl1e non abbia prodotto il salasso umano che ci si aspettava (al presente esse comprendono 94.000 uomini, di cui solo 10.000 reclute, mentre per il 1958 si prevede attualmente una cifra di 170.000 uomini, di cui 30.000 reclute) e l'industria tedesca non sia gravata, contrariamente alle speranze inglesi, da una produzione bellica rilevante, pur la fame di forze lavorative si accresce. L'Istituto Federale per il Collocamento e l'Assicurazione contro la Disoccupazione, a Norimberga, registra ufficialmente, pure per il mese di aprile, ben 236.000 posti di lavoro scoperti. Particolarmente allarmante la situazione nell'agricoltura, dove, per motivi sui quali ritorneremo, la fuga dei giovani contadini e dei braccianti crea un vuoto preoccupante; altrettanto preoccupante la situazione nelle industrie estrattive in cui il salire delle paghe anche nelle miniere meno rischiose e gravose sotttrae continuamente forze già provate e qualificate, per un ammanco che le imprese calcolano in 20.000 unità. Non è che la Germania possa contare su altre e più vantaggiose riserve di manodopera. Prima della guerra del 1914, industriali tedeschi organizzarono un'immigrazione massiccia di contadini polacchi nel bacino minerario e ir1dustriale della Ruhr, dove ancor oggi sussistono vere e proprie enclaves polacche. Ma attualmente le possibilità di arrivi da oltre cortina (salvo i pochi profughi tedeschi e ungheresi) sono nulle. Nell'ambito dell'Europa Occidentale la Spagna e la Grecia hanno anche esse un'esuberanza di forze lavorative, sia pure minore della nostra, ma alcur1e esperienze su scala ridottissima han110 dimostrato che greci e spagnoli sono meno qualificati degli italiani - per diversi motivi, tra cui, precipuo, la manca11za di una tradizione migratoria simile alla nostra (q11ella greca è ben diversa) - a ridurre la mancanza di braccia nella Repubblica Federale. Degli altri cc comprensori » di forze lavorative, l'uso di lavoratori giapponesi (il Giappone ha 1,5 milioni di disoccupati) è stato considerato in forma puramente astratta, mentre l'impiego di algerini o altri africani non è mai stato, a quel ch'io sappia, prospettatD. Come per la Francia, il Belgio, la Svizzera, noi saremmo per la Germania il serbatoio di manodopera ordinaria più vicino. Non è che esista ostilità di fronte agli italiani come individui o lavoratori. Le esperienze (sia pure in misura ridotta e con personale selezionato) si sono dimostrate complessivamente positive, la criminalità è stata eccezionalmente ridotta, gli abbandoni del posto di lavoro assai meno frequenti del previsto (alcune autorità italiane avevano calcolato un 20 % di tali violazioni del contratto), e la simpatia di cui l'Italia gode i11 questo paese prevale di BiblotecaGino Bianco [60]

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==