Nord e Sud - anno IV - n. 32 - luglio 1957

in quella privata. Ma dinanzi a questa sua grande insolvenza sta il cc fenomeno crescente e vitale dell'insegnamento non statale » - come si è compiaciuto di chiamarlo l'on. Rossi nella conferenza-stampa dello scorso aprile. E sostenendo quest'ultima egli ne portava come ragione la salvaguardia del diritto di scelta tra istruzione pubblica ed istruzione privata da parte del cittadino. Ora, anche se si prescinde da una corretta interpretazione del disposto costituzionale, questo argomento appare in linea di fatto viziato. I termini della scelta, infatti, attualmente mancano, ponendosi la scuola privata in termini di alternatività rispetto alla insufficiente scuola pubblica. Le battaglie del movimento studentesco in difesa dei valori dello Stato, dei suoi diritti e doveri, presuppongono la piena autonomia di giudizio e di azione del giovane impegnato, laico o cattolico. Il conformismo nei confronti dei partiti si risolve nell'immobilismo e nella decadenza. E si tratta di una facile condizione psicologica, in un'abitudine in una vita pubblica che dà tradizionalmente così poco spazio ai fermenti individuali. Donde deriva la propensione quasi istintiva al compromesso, che si usa vantare quasi come u·n . equilibrato senso cc realpolitico », mentre si tratta più semplicemente di una rinnovata scissione tra impegno politico e morale, e della corrosione delJe autonomie individuali. Nel movimento studentesco la forza di resistere all'attrazione del partito, della organizzazione, nella quale si milita, non pt1ò . essere che pari alla convinzione con cui se ne professano gli ideali e se ne conducono le particolari lotte politiche. Una maggiore forza può anche provenire dai compagni di viaggio, se ad essi si fa, in qualche misura, credito. È, appunto, questo potenziamento delle volontà e delle iniziative individuali, che può generarsi da una collaborazione che abbia le sue giustificazioni ideali, e non solo quelle occasionali. Abbiamo cercato di dire come il congresso universitario di Rimini abbia aperto questa prospettiva ideale di collaborazione e ne abbia chiarito i termini politici attuali. Si è accennato, anche, alla superficialità, ai difetti, al conformismo di quelle posizioni che possono svuotarla, ridurla, ad uno slogan cl1e passi nella storia della gioventù impegnata come un momento di illusioni. L'obbiettivo, invero, non è facile da realizzarsi; ma è anche di grande momento nella prospettiva politica generale. ANTONIO LETTIERI Gli ortofrutticoli nel mercato comune Si è detto, da parte di molti, che le maggiori incertezze fiorite intorno al Mercato Comune Europeo sono quelle che riguardano il settore agricolo: meglio ancora, mentre per i prodotti industriali l'automatico decrescere d'ei dazi doganali avverrà in 12-15 anni con pochissime remore, speciali clausole [55] BiblotecaGino Bianco

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