destre antidemocratiche nelle responsabilità della democrazia. Come avrebbe reagito il movimento studentesco, la cui prospettiva, pure in piena autono, mia di principio, è naturalmente integrata nella prospettiva generale del Paese. I cattolici dell' cc Intesa Universitaria » giungevano al VII Congresso for• ti della maggioranza relativa. Essi avevano guadagnto suffragi tra l'elettorato universitario negli ultimi due anni. L:U.G.I. aveva subito invece un lungo travaglio, con crisi di chiarificazione e assestamento, che però alla fine ne avevano consolidato la politica ed il prestigio, come forza-guida dell'Unione Nazionale: il bilancio della giunta dell'UNUI{l era infatti unanimemente riconosciuto positivo. Trovandosi l'U.G.I. in posizione di iniziativa politica, ma l'Intesa di maggioranza, se il Congresso non fosse stato impostato su una chiara linea politica, sarebbe certamente scaduto nella facile pole1nica e nelle rivendicazioni ideologiche, che non si concretano in nessuna prospettiva o piattaforma programmatica. Fatto tanto più grave e pericoloso in quanto il movimento studentesco non dispone di altra tribuna altrettanto valida che il congresso per farsi ascoltare dall'opinione pubblica, dai poteri costituiti, da tutto il Paese. Le tesi che L'U.G.I. ha sostenuto i11Congresso sul movimento studentesco inquadrato nella dinamica politica del Paese erano già note da prima. La prernessa goliardica era che la Rappresentanza Universitaria, dopo dieci anni di vita, non aveva ancora trovato una solida stabilità interna, mentre, per converso, le opposizioni esterne erano andate crescendo. La parte qu.alunquista e reazionaria del mondo accademico, l'avversione naturale degli onnipotenti ambienti burocratici, la diffidenza dei governi (il progetto di legge sul riconoscimento degli 00.RR. giace per la solerzia accantonatrice dell'on. Resta e per )'indifferenza dei Ministri della P.I., da due anni nel dimenticatoio) rappresentano per le istituzioni studentesche altrettante forze d'attrito che ne determinano una posizione di 1ninorità e di inefficienza. Qual era stata la maggiore lacuna del movimento studentesco? Le cause generali sono apparse di un duplice ordine: a) la collaborazione concepita in termini di occasionalità e strumentalismo tra U.G.I. ed Intesa al governo dell'Unione Nazionale, donde il paralizzante rischio ed il fascino, ir1sieme, delle cc rotture », accompagnate alla realtà delle lunghe crisi; b) la disunione tra Direzione Nazionale e organismi rappresentativi di sede, determinata dall'eterogeneità delle composizioni politiche, laddove si sarebbero dovute muovere su di una comune piattaforma politica e programmatica, sia pl1re automaticamente articolata e sviluppata. Questa situazione aveva ridotto, nei momenti peggiori, l'Unione Nazionale ad un centro di elaborazione di proposizioni generali sulla riforma della scuola, o sui problemi della democrazia italiana, rivolte ad un movimento che non poteva renderle operanti. [47] BiblotecaGino Bianco
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