Nord e Sud - anno IV - n. 32 - luglio 1957

Tenendo conto di queste considerazioni generali, il Rapporto conclude che la gamma dei costi dell'elettricità prodotta da reattori nucleari, sia di tipo americano, sia di tipo britannico, può essere stimata a 11-14 mills per Kwh; mentre il costo dell'elettricità prodotta da centrali classiche nuove, che devono usare combustibile importato, sarà di 11- 12 mills per Kwl1; ma con tendenza della gamma dei costi delle centrali classiche a spostarsi verso l'alto, me11tre quella delle centrali nucleari tende a scendere. In vista di questi confronti di costi - affermano i « Saggi » - è chiaro che è giunto il mo1nento in cui l'energia nucleare può offrire un mezzo economico per stabilizzare le nostre importazioni di energia. Il Rapporto suggerisce, infine, criteri finanziari per stimolare l'iniziativa privata nella direzione voluta. Il fatto che i costi di investimento in u11a centrale nucleare (compresa la scorta di combustibile) rappresenti un po' più di due volte il costo di investimento di una centrale classica a vapore determinerebbe nei prossimi dieci anni, per raggiungere l'obiettivo dei 15 milioni di Kw, un aumento fra l'l ed il 2 '% dell'investimento totale lordo dei Sei Paesi. Questo aumento crea un problema di grande importanza: infatti, oggi come oggi, il rapido sviluppo della domanda di elettricità sottopone a forte pressione le risorse di investimenti delle nostre industrie produttrici di elettricità. Vi è, così, un div,ario fra l'interesse pubblico, cl1e richiede la realizzazione di un vasto programma nucleare, e l'interesse del singolo produttore di elettricità, il quale incorre in un rischio commerciale investendo forti somme nelle centrali nucleari, anzichè in quelle classiche. Si determina quindi il pericolo dell'inazione dei privati, mentre l'interesse pubblico esige una rapida decisione a costruire i primi impianti. La Commissione dell'Euratom dovrebbe compiere perciò, unitamente ai governi ed alle industrie interessate, uno studio approfondito di questo problema; giacchè, se esso non viene risolto, l'obiettivo di 15 milioni di K vv e la conseguente stabilizzazione delle importazioni di energia risulter,anno del tutto illusori. La Commissione, i governi e le industrie dovrebbero ancl1e considerare gli incentivi, come gli ammortamenti accelerati per le centrali nucleari che funzioneranno nei prossimi a11ni - gli anni più difficili - o altri provvedimeti fin.anziari. Il Rapporto dei Saggi, come si vede, traduce in cifre l'Euratom, sosta11zia di un programma politico ed economico una formula che sarebbe altri- [34] Bibloteca Gino Bianco

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