le importazioni di combustibili dei nostri paesi raddoppieranno in dieci anni e triplicheranno in venti, raggiungendo i 200 milioni di tonnellate (cioè, il 33 % del fabbisogno totale) nel 1967, ed i 300 milioni di tonnellate (cioè, il 40 % del totale) nel 1977. Tradotte in dollari, queste cifre implic,ano un già sensibile deficit della bilancia dei pagamenti dei nostri Paesi, che salirebbe dagli attuali 2 miliardi di dollari a 4 miliardi nel 1967 ed a 6 miliardi tra vent'anni. Un deficit insomma colossale. In termini politici, queste cifre dimostrano fino a che punto l'Europa dipenda dal Medio Oriente, dove giace gran parte della riserva petrolifera mondiale. Quanto maggiori sono le quantità di petrolio importate dal Medio Oriente, tanto maggiore s,arà la tentazione per il panarabismo xenofobo di profittare della penuria energetica europea, esercitando un ricatto politico. È lo sfruttamento dell'energia nucleare che rappresenta la possibilità di limitare l'ulteriore aumento delle importazioni di petrolio. Il contributo che l'energia nucle.are potrà apportare nei prossimi vent'anni consiste nella produzione elettrica di base, in centrali di grande capacità. Il consumo di elettricità tende a raddoppiarsi ogni dieci o dodici anni. Per far fronte a questo aumento del fabbisogno, i nostri Paesi devono ormai fare la scelta: possono costruire nuove centrali classiche, che richiederanno crescenti importazioni di petrolio o di carbone, o possono invece decidere di installare centrali nucleari. La Gr,an Bretagna ha dovuto fare una scelta affine; e sebbene importi soltanto il 12 % del fabbisogno totale di energia (contro il 23 % importato dai paesi della CECA), sebbene queste importazioni in dieci anni, se no11 fossero limitate dall'introduzione dell'energia nucleare, salirebbero solo al 22 % (contro il 33 '% dei Paesi della CECA), la Gran Bretagna ha deciso un grandioso programma nucleare, che dovrebbe toccare i sei milioni di Kw nel 1965, stabilizzando le importazioni di combustibili a partire dal 1960. I paesi della CECA devono tener conto di questa esperienza. Se si considera che il rapporto tr.a la produzione di elettricità dell'Europa a Sei e quella inglese è di 2,8 ad 1; che il rapporto tra la popolazione è di 3 ad 1; e che la situazione di partenza dei Sei paesi è molto meno favorevole di quella della Gran Bretagna per quanto riguarda le importazioni di energia, [30] BiblotecaGino Bianco
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