Il che è senz'altro coerente con la concezione del sindacato che fin dagli inizi ha caratterizzato la UIL e che è brevemente riassunta nella << premessa» alla relazione presentata ,al convegno: « La presenza del sindacato nella prospettiva della vita democratica non si esaurisce, evidentemente, nell'esercizio d'una funzione di rappresentanza degli associati sul piano delle vertenze e dei contratti. Nello stato moder110... le organizzazioni democratiche di rappresentanza dei lavoratori sono direttamente impegnate nelle valutazioni e nelle responsabilità collettive, che si determinano e si svolgono rispetto agli indirizzi di politica economica e in vista degli obiettivi ai quali si orientano l'attività economica e la dinamica sociale». La UIL, cioè, al pari della CGIL e contrariamente alla CISL, non ha dovuto, per dar senso alla sua battaglia meridionalistica, superare lo scoglio di una concezione strettamente tecnico-professionale del sindacato; ·e ciò conferma il giudizio (da noi già esp.resso altra volta: cfr. Nord e Sud, n. 8 pgg 42 e sgg.) di una aderenza potenzialmente maggiore della UIL alla ·società italiana ed ai suoi problemi, rispetto all'altro sindacato democratico. Ma - comunque sia di ciò - altri motivi di interesse sono valsi a caratterizzare il convegno dell'Unione. Già la relazione della segreteria al ,convegno stesso poneva l'accento, e in form.a anche originale, su qualcl1e problema meridionale - leggi: emigrazione ed istruzione - trascurato del tutto, o solo incidentalmente trattato, nelle relazioni e nei convegni delle altre due organizzazioni sindacali. E questi problemi hanno ricevuto poi, nel corso del dibattito, un approfondimento notevole ,attraverso alcuni interventi, che ne hanno sottolineata tutta l'urgente gravità. Nè di minor rilievo è stato il fatto •che, dal dibattito stesso, siano emersi alcuni problemi particolari e locali (crisi canapiera, portuali napoletani, ecc.), i quali possono ben valere a testimoniare della concretezza della massima parte degli interventi. Ma ecco quelli che, a nostro parere, sono stati i tratti più originali del convegno. In primo luogo, la spontaneità di un incontro tra forze sindacali ed extrasindacali (politica e cultura), che, per quanto ci risulta, non è un fatto ordinario, m.a è tuttavia condizionante di ogni azione meridionali- .stica del tipo di quelle accennate nei convegni napoletani. La cifra politica <lel convegno della UIL ha trovato la sua espressione nei nomi di Ugo La Malfa e di Matteo M.atteotti, al p,rimo dei quali è stata affidata la presi- [16] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==