Nord e Sud - anno IV - n. 32 - luglio 1957

mento dei metodi di lotta. Sul primo punto, l'ammissione che, nel quadro del· movimento meridionale di estrema sinistra, la CGIL debba qualific,arsi sul terreno dell'azione sindacale vera e propria ha voluto significare la rinunzia a quell'estremo limite di politicizzazione del sindacato che era stato attinto nel passato. Di tale qualificazione si sono volute stabilire le basi, prospettando un piano generale di soluzione dei problemi meridionali e legando ad esso le rivendicazioni delle masse rappresen~ate dalla CGIL. Il piano chiede, in dettaglio, l'estensione della riforma agraria medjante un abbassamento ulteriore del limite di proprietà terriera; la trasformazione dell'attuale struttura degli Enti di riforma; la democr,atizzazione dei consorzi di bonifica idraulica e montana; la rapida applicazione delle leggi per la salvaguardia del suolo nelle zone di montagna; la nazionalizzazione delle fonti di energia; la re,alizzazione di un programma di industrializzazione e di trasformazione fondiaria imperniato sulla iniziativa diretta dello Stato; lo sviluppo coordinato dei settori di interesse fondamentale per l'economia meridionale; la modificazione e il miglioramento degli ordinamenti vigenti per la industrializzazione e lo sviluppo economico del Mezzogiorno; la elaborazione dei piani regionali di sviluppo economico. Giudichi il lettore· se un piano di tal genere possa essere la base di un'azione sindacale responsabile, concreta e determinata. A noi sembra che l'ambiziosa ampiezza delle formule mascheri ,a mala pena la incapacità di ritrovare un ubi consistam di immediata attualità. Sul secondo punto, il fenomeno più appariscente è stato costituito da un fervore conformista, che ha scrupolosamente evitato un'analisi critica dell'azione confederale hel passato. Può darsi che ciò sia stato anche dovuto alla mancanza di u 0 n',approfondita preparazione del convegno, che ebbe a subire non poche traversie di carattere organizzativo; ma l'impressione generale è stata che si sia voluto così dar prova di una comp,attezza che è invece smentita da tutti coloro che sono minimamente ~ddentro alle segrete cose della Confederazione. Sul terzo punto, infine, le novità sono state ancor più scarse. È tornato, e stavolta in forma ancora più pressante, -l'invito all'unità d'azione, rivolto alle altre organizzazioni sindacali agenti nel Mezzogiorno; e questo potrebbe significare l'allineamento definitivo su di una linea di moderazione, alla quale la CGIL già da qualche tempo appare voler orientare la sua azione nel Sud. [11] Biblioteca inobianco

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