mulato un potere finanziario sconosciuto in precedenza e le cui concezioni, aspirazioni, gusti erano quasi sempre in antitesi con i loro. E la reazione di questi ceti minacciati fu il progressismo. Ci si può chiedere se veramente questi motivi d'ordine prevalentemente psicologico abbiano avuto quella parte preponderante nella nascita e nello sviluppo del progressismo che Hofstadter attribuisce loro; se veramente fosse una questione di << leadership » morale più che di diminuito potere politico ed economico a spinge.re dei così larghi strati della media ed alta borghesia dell'East a farsi accusatori accaniti della nuova plutocrazia e della corruzione ch'essa aveva portato con sè in ogni sfera della città americana. Un'indagine più approfondita a questo proposito sarebbe certamente necessaria. È certo tuttavia che la tesi di Hofstadter vale a spiegare in maniera sufficientemente convincente lo zelo riformatore del tutto particolare dei progressisti, che in realtà si fer-· m~vano ogni volta che si trattava di attuare veramente una qualche riforma di notevole portata. Nè c'è da meravigliarsene: il sostenitore del movimento progressista era quasi invariabilmente un individuo che aveva la testa troppo salda sulle spalle per desiderare alcun sospettabile mutamento in una società in cui egli era così prospero e così rispettabile. Finchè si tratta va di far risaltare la sua superiorità morale sui capitani d'industria che lo avevano relegato in seconda linea ed il suo disinteressato amore per la cosa pubblica, il progressista non esitava certo ad incamminarsi per il sentiero riformatore; ma di rischiare alcun sovvertimento sociale egli non aveva certo nessuna intenzione. Al New Deal ed all'era di Franklin D .. Roosevelt Hiofstadter accenna solo nel suo capitolo conclusivo, e principalmente per mettere in guardia contro ogni troppo for--· te tentazione di voler ricollegare storica-; mente l'esperimento newdealista al generale del movimento riformatore che trovò· la sua espressione nel populismo pri1na1 nel progressismo poi. L'elemento più significativo del New Deal, invero, consisteproprio nel fatto che esso rappresenta un drastico mutamento d'indirizzo rispetto a. tutta la storia del precedente riformismo americano, da cui si distaccò sia per le idee e lo spirito informatore, che per la tecnica d'attuazione. Contrariamente a quanti vorrebbero vedere nel New Deal il risultato tutto razionale di un'organica ·elaborazione teorica, avente mire e direttive ben precise e che non sarebbe stata altro che la concretizzazione di una particolare filosofia po-· litica ed economica, per Hofstadter l' opera riformatrice dell'amministrazione roo-- seveltiana nel periodo cruciale che va dal 1933 al 1937 rappresenta piuttosto il caos della sperimentazione; e considerare, egli. afferma, l'opera legislativa di quel periodo come pianificazione economica significa confondere pianificazione con interventi-- smo statale. Di pianificato, nel New Deal,. si fece, secondo Hofstadter, ben poco: si trattava piuttosto di un empirismo esasperato, che cercava di giorno in giorno la soluzione ai varì problemi che a mano a nìano si presentavano. Un esempio tipico di questo empirisn10 è dato dal diverso at-· teggiamento tenuto dai due Roosevelt nel confronto dei limiti allo strapotere gi~diziario nel sistema federale americano, pro-· Bibloteca Gino Bianco [120]
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