Sebbene non mancassero i casi in cui ~uesta imminente tendenza xenofoba por- ·.tasse invece alcuni rappresentanti populisti ad allinearsi sulle posizioni dell'incipiente imperialismo americano. lJo spirito critico con cui Hofstadter _guarda al populismo ed alle sue manche- ·volezze sia propriamente politiche, sia, -per così dire, di stile, non gli fa comun- -que mai per<lere di vista l'elemento sotto .molti aspetti positivo ad esso introdotto ·nella dinamica politica e sociale america- ·na; ma è innegabile che raramente le deiicienze del populismo, proprio come movimento riformatore, erano state messe in luce con tanta perspicuità e sicurezza .d'indagine, tanto che non esiterei a ritc- ·,nere questo uno degli aspetti più felici di 'The age of reform, chè una valutazione -più precisa del fenomeno populista è senza dubbio indispensabile ad un'esatta con1- ·prensione della storia americana degli ui- . . ' . ·timi settant anni. Con il progressismo, che si vuole veder :rappresentato sopra tutto dalla figura di Theodor Roosevelt, ci troviamo in un cli- ·ma del tutto diverso, anche se, naturalmente, esso fece tesoro di una certa par~e .dell'esperienza populista appropriandosi di non poche delle sue istanze. Se il populi- ·smo si ricollegava sentimentalmente al mi- ·to agrario e trovava la sua clientela poli- ·tica specialmente tra i piccoli e medi proprietari terrieri del Middlc West e del ·w est, che rappresentavano quasi cronica- :mente la classe debitrice per eccellenza ,della società americana, il movimento pro- _gressista era invece tipicamente cittadin~, ben più sofisticato e acuto conoscitore della realtà economica e sociale in cui si \trovava ad operare, e costituito prevalentemente di professionisti e, entro certi 1 imi ti, di una parte di quell'aristocrazia del denaro ch'era la più antica, ma anche la n1eno opulenta. Le ragioni per cui questi gruppi, in una situazione di generale prosperità quale rappresentata dal primo quindicennio di questo secolo e con nessun veramente serio problema d'ordine economico da fron ... teggiare, si trovassero a costituire la spina dorsale del movimento progressista, sono viste da Hofstadter sopra tutto nella loro volontà di porre un freno alla strapotenza e all' albagia dei nuovi dominatori del mondo finanziario e industriale, e ciò non tanto per motivi di difesa economica, chè raramente i loro interessi si trovavano in serio conflitto con quelli di codesti motivi nuovi ricchi, ma più per considerazioni d'ordine psicologico. Quei ceti urbani professionali e agiati, eh' erano stati fino ad allora i dominatori press' a poco incontrastati della scena sociale americana, si videro d'un tratto messi in disparte dai nuovi magnati dell'industria e della finanza, gente che sempre del tutto rispettabile secondo i canoni della tradizionale ortodossia, n1a piuttosto avventurieri eccessivamente fortunati e abili. Fino ad allora, il pubblico americano, pur attraverso certi soprassalti di sentimenti de1nocratici ed egualitari, aveva guardato a questi ceti professionisti cittadini ed alla tradizionale, sobria aristocrazia del denaro del New England, come alla classe dirigente per eccellenza, e non solo nel campo politico; ora questi ultimi rischiavano di essere spodestati da questa posizione d'autorità e d'ascendenza morale, di guida di tutta la vita sociale americana, in favore dei grandi colossi che avevano accufl19J BiblotecaGino Bianco
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