Nord e Sud - anno IV - n. 32 - luglio 1957

taggio della conservazione dei rapporti raggiunti, attraverso le stratificazioni dei tempi. È mia opinione che solo un organo centrale e specializzato possa effcttuare la ricerca degli strumenti adatti e spediti, per semplificare il reperimento delle aree nelle posizioni appropriate, per indicarne le procedure e sollecitarne i processi, seguendo un indirizzo unitario e coerente. Come si è visto, un piano per l'edilizia scolastica non può limitarsi alla indicazione delle aree ad esse proporzionate, nei nuovi quartieri di esp,ansione urbana. Non si può pensare di risolvere il problema solo attraverso l'inserimento delle disponibilità delle aree per l'edilizia scolastica, nei quartieri coordinati, poiché lo squilibrio in atto ha forme e dimensioni di altro ordine; m,a è necessario in vece che un gruppo di esperti si ponga all'opera avvalendosi del contributo degli urbanisti e degli studiosi delle varie regioni - . e prov1nc1e. È necessario che siano mobilitati, come è già avvenuto per l'INA-Casa, studiosi, urbanisti, architetti, ingegneri, tecnici, e che questi attivamente partecipino alla soluzione integrale del problema, e che si prep.arino ai problemi futuri dell'edilizia per l' istruzione professionale, superiore ed universitaria. Solo ad essi si potranno chiedere le indicazioni più valide e necessarie, solo essi potranno studiare ed indicare così le giuste ed idonee ubicazioni, come i tipi edilizi più perfetti ed economici. Sarà necess.ario che questa massa di tecnici sia scelta tra i migliori delle varie provincie e regioni, perché si possano ottenere costruzioni aderenti agli ambienti edilizi già definiti, o sapientemente inseriti nelle strutture urbane. Molti dei nostri centri reclamano soluzioni difformi l'una dall'.altra, paese per paese, città per città, quartiere per quartiere, strada per strada. Le stesse scuole di peri-- feria dovranno essere studiate caso per caso, tenendo conto dei quadri edilizi ai quali si accost.ano; quelle esterne andranno studiate con altrettanta prof ondità, poiché dovranno, in definitiva, condizionare i nuovi centri residenziali. Lo Stato ha posto già da tre anni la prem-essa economica per la soluzione del problema; deve ora mettere in moto un dispositivo che consenta a tutti i comuni di utilizzare le possibilità economiche predisposte. Deve adoperarsi a facilitare la soluzione dei problemi che i singoli comuni non hanno saputo risolvere da soli. CARLO CoccHIA Bibloteca Gino Bianco [102]

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