~ e la materia di un piano, anche per la soluzione dello specifico problema dell'istruzione primaria? Ebbene, cerchiamo di comprenderne la portata. Per ogni aula scolastica, secondo le norme italiane, sono necessari 325 metri quadri di area totale, poichè una parte di questa area è riservata .a piazzali e giardini ed una parte va riservata .ad essere coperta per le aulr e per l'aìiquota ad essa spettante di servizi generali. Queste dimensioni non sono certo troppo vaste .e son lontane ancora da quelle relative alle migliori realizzazioni di edifici scolastici di altri paesi; ma possono tuttavia considerarsi già assai convenienti. Le 100 mila .aule nuove richiedono una superficie totale di 32.500.000 mq. Una tale quantità totale, da reperirsi sull'intero territorio nazionale, non può destare eccessive preoccupazioni, a mio • avviso. Queìlo che viceversa preoccupa, e molto, è il frazionamento di una tale area, cioè la suddivisione di questa area totale in 10 mila lotti corrispo11dent~ a 3~250 unità scolastiche di 10 aule ciascuna, o addirittura in 20 lotti corris1)011denti a 6.500 unità scolastiche minime, di 5 aule ciascuna, o ir1 altri tipi di frazionamento di maggiore varietà, e che non potranno essere elencati da nessuno che non abbia completamente esaurito lo studio del problema: è ancora una volta chiara la necessità di procedere con ogni cautela, se non si vuole incorrere in errori, le cui conseguenze potrebbero essere oltremodo pesanti. Qui innanzi si è già prospettata l'esigenza di ricerca di· una particolare soluzione per i comuni in cui risiedono popolazioni tr.a 100 mila ed 1.000.000 ed oltre di abitanti. È molto frequente che le popolazioni di questi comuni maggiori, capoluoghi di provincia, oppur no, .siano concentrate. I comuni eh-e superano la popolazione di 100.000 abitanti sono~ se non erro, meno di 30 e quelli fra 50.000 e 100.000 ,abitanti sono più di 50. Per tutti questi comuni il problema di scelta delle aree non potrà farsi con tanta semplicità, come per i comuni minori. I centri di questi comuni occupano superfici già troppo grandi, per conse11tire una scelta delle aree soltanto in periferia. Occorrerà per questi, non solo una scelta di aree periferiche, (e sappiamo già qu.anto questo sia stato fino ad oggi difficoltoso), ma occorrerà altresì una aliquota di aree interne accessibili facilmente, o da rendere facilmente accessibili. Bisognerà trasformare queste aree centrali in aree idonee e rispondenti alle norme emanate dal Ministero della P.I.; determinare, cioè, spazi esterni con arretramenti dai fili stradali, piazzali interni, [100] Bibloteca Gino Bianco
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