Nord e Sud - anno IV - n. 32 - luglio 1957

loro ubicazione. Ed è questo un compito che non si vede, oggi, da chi potrebbe essere assolto. La costruzione di 100 mila aule impone altresì un altro grosso e gravissimo problema. Quello d.elle aree. Questo problema è stato .all'ordine del ·giorno per l'edilizia economica,. e tuttora lo è, per il conflitto che si determina fra comuni ed enti di attuazione dei piani per l'edilizia. Si tenta di risolvere questi conflitti imponendo ai comuni la formazione dei piani regolatori generali o la formazion•e di piani di zone. I comuni chiamati a formare obbligatoriamente i piani sono pochissime centinaia, quelli che mancano di piano s~no molte migliaia .. Le aree, che possono essere destinate all'edilizia economica ed ai nuovi quartieri di espansione, non possono essere che periferiche, non si vede ancor<l come questi quartieri potr,anno collegarsi agli attuali e futuri centri di lavoro. Quali saranno le strade che collegheranno questi quartieri fra loro e con i centri di lavoro, e quali i mezzi di collegamento?, e chi provvederà alle une e agli altri? I comuni? Ma quanto più povero è il comun~, tanto più avrà bisogno di nuove ,aree da destinarsi alla edilizia popolare ed economica, e tanto meno disporrà dei mezzi per provvedere alle strade, ai servizi e alle comunicazioni. Basti soltanto questo accenno a fatti ormai già noti, per comprendere che, anche per quanto riguarda !'edilizi.a scolastica, si presentano problemi analoghi e che solo un organismo tecnico centrale, anche e soprattutto per ragioni di economia, potrà affrontarli. Non si può certo presumere che, oltre tutto, ogni comune istituisca un proprio organo di studio per il problema dell'edilizia scolastica; e nemme110 può credersi possibile che questo sia fatto a ìivello provinciale.. La grande disparità esistente fra provincia e provincia, in materia di edilizia scolastica, impon.e un coordinamento ,a livello nazionale. Chi potrebbe occuparsi allora di tale coordinamento? Il Ministero dei Lavori Pubblici e quello della Pubblica Istruzione? E perchè no? Tuttavia essi dovrebbero costituire l'apposito ufficio di pianificazione, scegliendo fra i propri funzionari quelli più idonei per lo studio del problema, e dovrebbero sottrarre questi funzionari ai compiti che attualmente essi svolgono. Poiché non è certo presumibile che funzio- · nari esperti e c.apacidi studiare piani cosiffatti siano attualmente in servizio, e siano liberi da altri compiti. Bisogna che sia chiarita ancora la dimensione [99] Bibloteca Gino Bianco

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