Nord e Sud - anno IV - n. 30 - maggio 1957

ne, danno luogo alla cr~azione di una quota di nuovi posti di lavoro - rispetto al numero totale di posti di lavoro creati attraverso gli <<ampliamenti>> (11.026)- proporzionalmente inferiori alla quota del valore dei finanziamenti e degli investimenti assorbiti: cioè poco più dell'88% dei nuovi posti di lavoro (9.739 unità lavorative). Accade durtque proprio -il contrario di quanto abbiamo visto verificarsi nel caso dei <<nuovi impianti>>. Si potrebbe quindi affermare che gli· investimenti per « ampliamenti >> di industrie manifatturiere si sono risolti - nel complesso - in un accrescimento dell'intensità capitalistica (33 ) del sistema industriale da esse costituito (34 ). Ad analoghe conclusioni si potrebbe pervenire per quanto attiene ai settori della costruzione di impianti (che assorbe lo 0,17% della nuova occupazione connessa agli « ampliamenti » globalmente considerati) e dei trasporti (0,22%). Per quanto riguarda questi due ultimi settori, anzi, tale conclusione è avvalorata dall'esame dei dati sull'occupazione media connessa agli <<ampliamenti»: i dati esposti in Appendice, infatti, ci dicono che in questi settori si hanno in media, rispettivamente, poco più di 1 e meno di 2 unità lavorative per <<ampliamento». Se ne può dunque dedurre che certamente si debbono essere verifi~ati « ampliamenti» i quali non hanno dato luogo a nuova occupazione di sorta, essendo diretti soltanto all'ammodernamento o all'ampliamento delle atJtrezzature. IV. - DATI SULLE CLASSI DELL1INDUSTRIA MANIFATIURIERA 10. - Le classi dell'industria manifatturiera che hanno goduto <lei fi1'anziamenti di favore in questione esauriscono - in quanto ta/1: (35 ) - ( 33 ) Per tale qui si intende - in via di prima approssimazione - il rapporto capitale/ lavoro. ( 34 ) Accrescimento dell'intensità capitalistica, relativamente a quanto verificatosi per i <<nuovi im·pianti », e inteso complessivamente (ultima risultante di quanto accade per le varie industrie del settore). Può scaturire dall'approfondimento di tale intensità in talune industrie e/ o da una concentrazione degli investimenti per <<ampliamenti» in industrie che esigono un elevato rapporto capitale/lavoro di per se stesse. ( 35 ) Sarebbe naturalmente assurdo pensare che ciascuna classe possa a sua volta essere rappresentata da tutte le branche e -lavorazioni industriali che attualmente la compongono nel sistema industriale del Mezzogiorno. [89] Bibloteca Gino Bianco

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