a 1,86 volte circa il volume dei finanziamenti deliberati; mentre che per gli «ampliamenti>> tale complesso sarebbe di 1,94 volte superiore al volume dei finanziamenti corrispondenti. Ciò si spiega - com'è chiaro - a causa dei maggiori oneri connessi alle nuove iniziative, le quali propongono problemi inesistenti nel caso degli << ampliamenti >>: e per quanto questi ultimi comportino, a loro volta, particolari questioni di ridimensionamento della. gestione ,aziendale, sembra legittimo ritenere che il fab·bisogno di finanziamento esterno dovreb·be essere, p·er essi, alquant? inferiore rispetto all'analogo fab,bisogn·omanifestato dai nuovi esercizi industriali (20 ). La divergenza fra i coefficienti s11riportati non può quindi destar meraviglia: semmai ci sareb.be d,a chiedersi se tale differenza non sia inferiore a quella che sareb:be lecito attendersi. In altri termini ci si potreb,be chiedere se in effetti, nella deliberazione dei crediti industriali, non siano stati adottati - in senso comparativo - criteri di eccessiva generosità nei confronti degli << ,ampliamenti » e/ o di eccessiva prudenza nei riguardi dei « nuovi impianti » (21 ). In quanto agli investimenti, si può rilevare la differenza tra la media degli investimenti fissi richiesti per un << nuovo impianto» e l'analoga media per ciasc:un « ampliamento>>: per i primi tale media ,ammonta a 374 milioni di lire (che però scende a 289 milioni, se non si considerano gli impianti elettrici) (22 ), laddove per i secondi essa raggiunge soltanto i 76 milioni di lire circa. Si può notare, infine, a proposito di investimenti, che nei << nuovi impianti>> il fab,bisogno di capitale circolante rappresenta all'incirca il 20% del valore degli investimenti fissi: percentuale ~he però sale al 24,6% qua- ( 20 ) Non foss'altro perché il ricorso all'autofinanzia.mento dovrebbe presumibilm~nte manifestarsi, nella generalità dei casi, più agevole per procedere ad ampliamenti che non per procedere all'impianto ,di nuovi stabilimenti. ( 21 ) Ciò potrebbe essere una conseguenza delle maggiori difficoltà che incontrano gli imprenditori, in caso di << nuovi impianti», a fo11nire le garanzie reali richieste dagli organi concedenti il credito (in caso di << ampliamento » è probabile, infatti, che gli im·pianti ·preesistenti siano almeno parzialmente liberi da ,vincoli di tale sorta). ( 22 ) L'esclusione degli << im1 pianti elettrici >> trae motivo dalla particolare natura di questo settore, il cui inserimento tra gli << investimenti industriali » si presta a serie obiezioni da molteplici punti di vista. [78] Bibloteca Gino Bianco
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