Nord e Sud - anno IV - n. 30 - maggio 1957

1iia12i >> del PSI? La retoricasentimentaleggiante e, diciamolo pure, ridicola del massimalismo di Pertini; le fumisterie ideologiche, di un ideologismo anacronistico e superficiale, di Basso; l'ottusa insipienza dei morandiani. Soprattutto quest'ultima. Perchè cosa si notava nei discorsi di costoro a Venezia, cosa risulta con evidenza nell'azione loro dopo Venezia? Forse la concezione assitrdadi un PSI che cova uova di democra.iia da far ingerire ai comunisti per dar loro modo di rafforzare taluni « spunti democratici?>>.Noi non diciamo che questi « morandiani » vogliano essere filoco1nunisti e frontisti: diciamo soltanto che con le loro fumo,sità ideologiche, col loro leninismo di seconda mano, con la loro mitologia unitaria, essi portano ancora una volta il PSI su posizioni frontiste, o tutto al più ne fanno un partito inutile (si veda, per quanto concerne il Mezzogiorno e il meridionalismo, la docume1itazione offerta da Galassoe Cervigni nell'arti- , coloche leggeretepiù avanti). Non sem•.braesservi esperienza delle cose pre- . senti e passate, italiane e straniere, che conti per questi uomini: aggrappati ~ alla loro stenta metafisica, essi soffrono sulle loro carni i colpi di Budapest e co1itinuanoa idoleggiare l'unità della classe operaia, che inta12tofornisce niaggioranze aziendali alla CISL e notevoli affermazioni alla UIL. Ma allora anche il capestro di Petkov, anche i seni tormentati della vedova di Rajk, dz·ventanouno scialbo fantasma, che le astratte formule unitarie bastano ad esorcz·zzare. Oggi i veri conservatori sono quei dirigenti del PSI che costringon(!) Nenni alle più spericolate abilità dialettiche; che lo tengono prigioniero .di una situazione disperata, che lo smentiscono e lo sconfessano addirittura. Questo nuovo massimalismo sta com1J1,ettendotutti gli errori del vecchz'omassimalismo, ed in più sta commettendo un'altra errore, che è il più grave di tutti e consiste nel fare queste cose nell'anno di grazia 1957. Se milioni di voti resteranno ancora congelati all'estrema comunista, o se parte di essi dovesse trasferirsi nel settore che è già il più affollato, troppo affollato, dello schieramento elettorale, ciò dovrà essere imputato principdmente alla paralisicui i morandiani stanno costringendo ìl soci·alismo italiano. I morandiani si avviano a fornire un esempio d'z·rresponsabilità politica e di insipienza culturale non inferiore a quello che venne fornito dai massimalisti degli anni venti. Ed è inutile chiamare in causa Paolo Rossi e Simonini: le responsabilità di Serrati e di Bombaccl sono state ben più gravi di quelle di d'Aragona e di Bonomi. [6] Bibloteca Gino Bianco

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