.sacramentali, di cerimoniali, di compiaciute esteriorità che essi si portavano dietro nelle loro attività. Tali aspirazioni sono in genere condivise dalla base giovanile, ma la loro realizzazione potrà scontrarsi nella radicata aspirazione all'immobilismo e nella pratica costante del cc caporalismo » che contraddistirigue l'attuale gruppo dirigente della Federazione napoletana del P.C.I. ALBERTO PROZZILLO Napoli anticonformista Tra i temi della narrativa contemporanea, Napoli è passata di moda. E .con la Napoli della guerra e del dopoguerra si allontana dalle pagine dei narratori meridionali tutto un bagaglio di formule letterarie diventato di uso corrente, un gusto documentario a volte troppo acerbo nello sforzo di sembrare << immediato » e cc nativo », a volte volutamente cinico e distaccato, a volte sapientemente agrodolce e crepuscolare; ma tale da covare in sè, alla lunga, il pericolo di una meccanica ripetizione di situazioni ed ambienti divenuti « tipici », e perciò non più molto redditizi sul piano dell'arte. A poco a poco, negli anni più recenti, i giovani narratori del Sud sorio andati perciò cercando strade in parte nuove, si sono allontanati dalla Capitale, sparpagliandosi nei mille e mille villaggi del Mezzo,gio~no in cerca di nuovi motivi su cui lavorare, desunti non più da una realtà legata al tempo - ad una breve o lunga stagione di cronaca - ma da una interpretazio11e fondata su elen1enti « permanenti » del paesaggi.o, della vita, dell'umanità meridionale. Ed ecco sopraggiungere, da ultimo, come caso-limite di tale nuova tendenza, la poetica della « civiltà contadina » del Sud, considerata - sulle orme del Cristo si è fermato ad Eboli di Carlo Levi - come un mondo chiuso ed impermeabile agli influssi della lontana vita moderr1a, industriale, europea, quasi come l'espressione di un gruppo etnico a sè stante, nutrito di antichi motivi pagani, saturo di superstizioni, « greco e cristiano }>, cioè mistico e magico insieme; ma incorrotto dalle tecniche dell'uomo con• temporaneo, intatto dalla civiltà « nata dalla rivoluzione protestante ». Dopo il sorgere di questo nuovo manierismo, che prende il nome dalla cc civiltà contadina», la capitale del lvlezzogiorno, disertata dalla moda, ha •dimenticato gli accenti crudi e cc polemici » dei neorealisti, ed è tornata ad addormentarsi nelle sue cadenze letterarie più antiche ed abusate, ad essere sottoposta alla gragnuola dei libri degli apologeti e dei cc coloristi » indigeni, a risuonare dei patetici accenti dei rievocatori di detti e fatti dei vari «do11 » locali (da quelli 01peranti tra la fine del secolo scorso e l'inizio del nostro, a quelli di recentissima e meno preclara estrazione), delle gesta dei [64] Bibloteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==