-era astrattamente accettabile), la F.G.C.N. si squalificò in quella stessa occasione, per l'appoggio dato ad un movimento di ispirazione corporativo-medievale, quello dei « Figli dei tranvieri » - sul cui esempio fu costituito un analogo movimento, molto meno efficiente, intitolato testualmente cc Figli della ferrovia Circumvesuviana » - cl1e lottava per far diventare il mestiere del tram·viere monopolio di una casta chiusa: chiedeva cioè che il nuovo personale dell'azienda tranviaria fosse reclutato tra i figli dei tramvieri. Ultima iniziativa, in ordine di tempo, della F.G.C.N. in questo cam.po • è stato l'aver chiesto che i giovani fossero ammessi ai corsi del C.A.M.I.M. (istituto dell'IRI per la qualifica professionale). Venne organizzata, a questo fine, una dimostrazione di piazza, che si concluse con l'intervento. della polizia: solo dopo si è saputo che la legge prevede, per l'ammissione ai corsi del ·C.A.wl.I.M., il titolo di licenza elementare, di cui erano sforniti gran parte dei dimostranti. Non è stata svolta alcuna politica nei riguardi degli artigiani (calzolai, guantai), che pure costituiscono una aliquota notevole della gioventù napoletana. Una verta attività venne invece dedicata agli studenti medi, a partire dall'anno scolastico 1952-1953; in quel periodo l'opinione pubblica fu scossa da alcuni fatti olamorosi (suicidi di alunni, tentato omicidio di un insegnante da parte di un suo allievo, ecc.), e si cominciò a parlare di crisi della scuola e a proporre rimedi. Con tempestività, se non con acume, i giovani comunisti italiani decisero che i mali della scuola erano due: il non insegnamento della storia degli ultimi 30 anni e la segretezza del voto. E cosi in tutta Italia un coro unanime di giornali d'istituto, con qualche rara discordanza, cominciò a chiedere il voto palese e l'insegnamento della storia degli ultimi 30 anni. In tali agitazioni gli studenti comunisti napoletani non furono secondi a nessuno. Grazie soprattutto all'attività di Andrea Geremicca, attuale segretario provinciale, vennero fondati 8 giornali di istituto. Numericamente era un buon risultato, anche se alcuni furono numeri unici; ma il successo si fermò qui. Nell'entusiasmo suscitato dalla prospettiva della riforma, nessuno si fermò a pensarsi sopra; cosicchè in un pubblico dibattito sulla scuola tenuto tra gli studenti medi nell'edificio dell'Università, si sentirono le voci più discordanti: dalle generiche proteste di chi voleva un insegnamento « che servisse a qualcosa » ( « Quando andavo alle elementari imparavo a fare il conto della spesa, ed ora che imparo? >>) alle più strambe proposte di qualche altro, che desiderava, tanto per fare un esempio: che venisse introdotto un ampio insegnamento della musica. Il dibattito fu organizzato dall'Associazione Napoletana Studenti Medi (A.N.S.M.), associazione fantasma a struttura confederale, formata cioè dai rappresentanti dei vari giornali d'istituto. Le altre attività nel campo degli studenti medi erano caratterizzate da [61] Bibloteca Gino Bianco I
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