.zazione si eccitava per le cosiddette gare di emulazione, che (come potemmo constatare nella campagna di tesseramento del 1955) consistevano in questo: la Sezione che, nel periodo di un mese, avesse fatto più tessere (non soltanto in relazione al numero, ma, come si diceva con termine sproporzionato, al valore politico: ragazze, studenti) avrebbe goduto il p·rivilegio di tenere per un 111esenella sua sede la « ·ba,n,diera d'onore Eugenio Curiel ». In affollate assemblee il segretario provinciale riassu1nev_al'andamento della campagna di tesse1·an1e11to,te11endo nascosto fino all'ultimo, come succede nei film gialli, il nome del circolo vincitore, che rivelava poi per relatione1n, cioè attraverso indicazioni inizialmente reticenti e poi man mano sempre più precise, in modo da tener desta la passione « emulatrice » degli astanti. Allora i vincitori si avviavano emozionati a ricevere il premio, mentre chi riteneva di aver lavorato meglio di loro imprecava in sordina contro i dirigenti; unico fermento critico, questo, che si potesse allora notare. Premiata la sezione nel suo insieme,, si l passava a premiare i singoli: a questi venivano elargite le stelle dei costruttori, in bronzo o in argento a seconda del merito; e i nomi dei migliori venivano pubblicati, con la motivazione del conferimento, su Il Costruttore, l'equivalente per la F.G.C.I. del Qitaderno dell'attivista. Un tale cerimoniale potrebbe sem,brare sproporzionato all'i,mpo,rtanza della manifestazione, ma assicuriamo il lettore che non abbia1no ceduto ad alcuna tentazione di fare del « colore ». - Ad una di tali assemblee intervenne il segretario provincia,le del Partito, dott. Ali11ovi, il quale, ignaro della proceduta, rivelò fin dall'inizio il nome della Sezio11evincitrice. Il malumore dei dirigenti giovanili del Patrito fu a mala pena represso. • È forse interessante parlare del modo in cui veniva effettuato il tesseramento. Cominciavano gli attivisti dei circoli a girare per le case degli iscritti •dell'anno precedente; la domenica la federazione mandava gli attivisti provinciali, per lo più studenti, nelle sezioni più « difficili ». Verso le 8 del mattino, gli attivisti provinciali andavano a « svegliare » gli attivisti locali, perchè andassero in giro insieme a loro. È chiaro che un tal metodo precludeva ogni possibilità di dare all'operazione del tesseramento quella dimensione politica che dovrebbe avere, e le conferiva il carattere di un censimento o di una riscossione di imposta. Molto spesso, l'iscritto così reclutato non sentiva più parlare, fino all'anno successivo, della F.G.C.N. Solo talvolta gli attivisti provinciali venivano invitati a tenere, nei circoli dove andavano, delle conferenze, in cui si spiegava, con cònsiderazioni politiche generali, il significato dell'iscrizione alla Federazione Giovanile. Ai conferenzieri veniva fornito uno schema, la cui efficacia può facilmente desumersi dal fatto che esso era uguale per la città e la campagna, per le zone industriali e per quelle di mezzadri. È interessante riportare qualche brano di uno di tali schemi, in ciclostile, preparato per il 9 1naggio 1954: dopo rapidi accenni all'affare IVIontesi (« Ca- [59] Bibloteca Gino Bianco
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