I giovani comunisti a Napoli Quando apparirà questa nota la Federazione Giovanile Comunista Napoletana avrà già tenuto il suo IV Congresso, annunziato per il 7 maggio, in vista del XV Congresso Nazionale dei giovani comunisti. Riservandosi di commentare in un prossimo numero i risultati del Congresso; può essere interessante tracciare brevemente la fisionomia della gioventù comunista napoletana, indagare sul suo tipo di organizzazione, esaminare i punti di vista delle varie tendenze di cui essa si compone. La Federazione napoletana aveva, nel 1951, 8 mila iscritti, che crebbero fino a 15 mila nel 1953-1954. L'anno scorso essi ascendevano ancora a 12 mila; attualmente, mentre ancora continua il tesseramento, il numero degli iscritti va valutato intorno ai 10 mila. È gpportuno notare, in primo luogo, che mai un organismo politico, numericamente così forte e abbastanza ben organizzato, ha fatto tanto poco politica, se per politica si intende azione aderente alla realtà e vòlta a fini concreti e precisi, e non la ripetizione di luoghi cocuni, il c11lto dell'organizzazione, il burocratismo: Il giovane, che entrava nella F.G.C.N., pieno 1 d'entusiasmo e desideroso di operosità rivoluzionaria, trovava subito modo di agire: gli davano l'incarico di fare le tessere. La vita della F.G.C.N. si svolgeva, infatti, in tre stagioni: dal novembre in poi ci si occupava della campagna di tesseramento e reclutame11to (espressione ufficiale); a luglio, per lo più, questa campagna si chiudeva, e iniziava un periodo di stasi, interrotto da qualche Festival (specie di scampagnata in massa); settembre e ottobre erano i cc mesi della stampa·», dedicati cioè alla raccolta di fondi per l' [Tnità; a novembre si ri'Cominciava. (Avvertia1no che l'uso dell'imperfetto non implica che oggi le cose debbano andare i11 1nainiera diversa: ci si riferisce, comunque, a1 d una indagine svolta circa un anno fa). Il centro di tutto era il tesseramento, a cui si sacrificava ogni altra cosa, al punto di trascurare completamente altre attività (come quella universitaria) • che avrebbero richiesto tempo e studio prima di dare frutti tangibili .. Infatti gli studenti venivano inviati nelle sezioni ( cc il contatto col proletariato ti darà modo di farti uomo ») a fare le tessere: e possiamo ritenere che in questa impostazione del lavoro concorresse la mentalità dei burocrati della Federazione, per i quali 50 o 100 tessere in più erano un risultato tangibile che &i poteva riferire a Roma. - Ogni attivista riempiva un modulo, in cui esponeva in cifre i risultati della sua azione di proselitismo. Era invalso l'uso di certe formule sacramentali: « Tessere: 200. Uomini: 150, di cui 30 reclutati. Ragazze: 50, di cui ... ». Il mito delle tessere travolgeva - l'abbiamo detto - qualsiasi altra iniziativa, anche quelle suggerite dalla politica nazionale del partito. Tutta l'organiz- [58] Bibloteca Gino Bianco
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