Nord e Sud - anno IV - n. 30 - maggio 1957

desiderosi di soluzioni radicali pei problemi del paese ha potuto costituire una preoccupazio,ne costante ed un ammonimento per altre forze politiche. Ma la classe dirigente del PCI non ha fatto nulla e nulla poteva fare perché questi milioni di voti si inserz·ssero nella dialettica di un processo di riforme: perché il PCI è un corpo estraneo alla democrazia. La quale i1i Italia non è debole perché le altre forze politiche sono ammalate di maccartismo: è berie che questa leggenda, così accortamente accreditata da/,la propaganda comunista, cada una volta per sem,pre. La democrazia in Italia è più debole di quanto potrebbe e dovrebbe essere, perché i voti di sinistra sono stati sterilizzati nella misura in cui sono stati calamitati dal PCI; e perché il PCI è appunto un corpo estraneo. D'altra parte è sempre più evidente che nella 1nisura in cui si accentuasse la tendenza del partito di maggioranza al sottogoverno e venisse condotto avanti il tentativo di clericcdizzazio,ne di tutta la vita pubblica italiana, si verrebbe a porre una grossa pietra nell'ingranaggio della crisi co1nunista. Si tornerebbe alla politica interna dei due blocchi contrapposti; con questa variante, però, rispetto al '47- '48, che le forze del centro-sinistra den1ocratico sono oggi assai più logore di quel che non fossero illora e potrebbero assolvere co1n assai maggiore difficoltà al compito che hanno assolto tra il '47 e il '53, sia come correttivo di certe tendenze del partito cattolico, sia come argine, sottile quanto si vuole, mti tenace, al, frontìs1no comunista. E con questa altra variante: che tra il '47 ed oggi v'è stato appunto il 18 aprile 1948, v'è stata cioè la maggioranza assoluta democristiana. 11 timore di una consimile situazione può spingere verso i comunisti certe zone di pubblica opinione, orientate a sitiistra, può aiutare i comt1,nisti a contenere la crisi. Il risultato potrebbe essere perciò che la D.C. no.n conqt!isterebbe la maggioranzai assoluta e il PCI si troverebbe rafforzato. Nell'attuale congiuntura politica z"lpunto decisivo è rappresentato dunque dal residuo schieramento di sinistra, dal PSI al PRI, che le recenti ele-- zioni hanno mostrato in difficoltà. E qui bi.sogna avere il coraggio di dire che, se vi sono state intemperanze, e magari sabotaggi rispetto al.lo svolgimento dell'unificazione socialista da parte della destra socialdemocratica, vi sono stati errori gravissimi e una generale irresponsabilità da parte della cosiddetta sinistra del P.S.l. 1 Avvertimmo alcuni mesi fa che la prospettiva di un socialismo italia120 democratico ed unificato aveva creato attese e speranze 1iel paese, aveva dato [4] Bibloteca Gino Bianco

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