Nord e Sud - anno IV - n. 30 - maggio 1957

mento del loro lavoro spirituale sia dell'aiuto dei docenti, sia d el contatto con coetanei eguali i,n merito ma diversi nelle ten•denze. . Istituzio 1 ni come la scuola multipla e i convitti-premio, e soprattutto questi ultimi, non hanno per scopo solo l'utile del singolo, i l progresso del più intelligente e capace; ma soprattutto quello della comunità cui essi appartengor10, la quale trarrà vantaggio dal fatto che continui a frequentare la scuola chi nello studio veramente rende. Anche le borse di stu dio, che sono una istituzione degna di rispetto, hanno evidentissimi difetti, che i convittipremio non avrebbero. Spettando l'amministrazione della bor sa al capo di un'intera famiglia, non si può evitare che talvolta la somma che costituisce la borsa venga devoluta ad altre spese, sia pur necessarie, ma ch e nulla hanno a che fare con la ,cultura. E qui ci ricolleghiamo al Piano Fan fani-scuola. Se le borse di studio sono proficue per i giovani professi011isti e forse per gli universitari (già Mondo Economico commenta: « ••• con risultati, a quanto avvertono varie università, piuttosto mediocri, anche se nei r iguardi dell'obiettivo principale, la frequenza ») sono poco caute nei riguardi dei ragazzi. Con i collegi-premio questo pericolo si evita. Si evita anche la possibilità che i ragazzi vengano accampati, isolati e avviliti, in pensioncine miserabili e malsane (non sappiamo quanto si possa ottenere, in alcune città , con 140 mila lire annue) o in celle di conventi. Però, la riserva più grave al Piano Fanfani riguarda la destinazio ne finale del denaro statale, appartenente a tutti i contribuenti. Già Mondo Economico prospetta la difficoltà: (< A quali scuole si iscriveranno i borsisti? Anche a quelle privat e, naturalmente, purchè riconosciute. Son queste scuole, sono i convitti confessionali, hanno osservato gli op,positori di sinistra (e non solo di sini1 stra, ma tutti gli in,dipendenti, aggiungiamo noi), che accaparreranno le borse, co n le abitudini di indulgenza più larghe. È un modo indiretto ,di sostenere le scuo1e private, e d'iniziare quella politica di sovvenzione alla scuola privata c he è nei piani dei dirigenti attuali della D.C. ». Tutti ricordiamo, infatti, che questa era la strada che la scuol a privata si era proposta fin da principio di imboocare, per eludere, per interposta persona, la famosa norma costituzionale: « senza ·oneri ·per lo stato ». In pratica, la -prevalenz'a delle scuole private (confessionali o no) ve rrebbe assicurata in diversi momenti: al momento d'entrare in concorso (in quanto a tal fine viene preso in considerazione il voto delrainno compi uto) ed ogni anno, allo scrutinio finale, i cui voti dànno la possibilità di conservare la borsa. E si sa che è molto più facile ottenere voti alti n-elle scuole private che in quelle pubbli,che. È chiaro che, per assicurare ulteriormente il beneficio, molti genitori preferiranno senz'a'ltro le scuole peggiori, prop ense, per ciò stesso, a largheggiare nei voti. [55] Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==