straniere all'im,portatore Raggio: al contrario gliene ho continuamente cedute di mie. In conclusio,ne le compagmie italiane, già 70, ormai si contano sulle mani; quelle dialett<l.li sono ridotte a un paio, e le minime, già 700, oggi sono meno che cinquanta e molte di esse recitano due giorni la settimana. Stiamo ragionando davanti al morto. (Il teatro muore e rinasce abitualmente). La vecchia \ scena drammatica è posta in crisi dalla mancata corrispondenz'a delle entr~te coi costi. Non potendo, questi, essere elevati di più, fallisce chiunque si spericoli a far compagnia. Se la is fa modesta non ci va nessuno, se ,la si fa sontuo•sa si perde. Soltanto gli esperti se ne stan quieti, sotto la tP.nda, senza rammarico; sovrapponendo al proprio istintivo entusiai.smo le riflessioni dell'esperienza. Dobbiamo to,mare alle « i1ntegrazio,ni ». Se ieri il teatro non poteva vivere senza di esse, non v'è ragione che possa far1o oggi. Bisogna distribuire il danaro delle sovvenzioni alla Prosa, con giudizio ed equità, adeguando la sua dote a quella della Lirica, che oggi si divora l'intera som·ma tra paghe favolose e spese generali leggendarie. La società di questo dopoguerra rischia di cadere assai in basso, al confronto con quella del secolo scorso; la quale vantava grandi teatri, e grandi masse di pubblico delirante, che staccava i cavalli dalle carrozze per portare in trionfo i grandi attori. ANTON G1ULIO BRAGAGLIA Le borse di Fanfani Ogni tanto un episodio di cronaca o di politica richiama r1attenzione del Paese sulle questioni della scuola: queste vengono sempre animatamente discusse, ma molto di rado con una continuità capace di addurre 'ad azioni riso- ,h1tive. In questi ultimi tempi, tuttavia, il progetto del Ministro Rossi, di dare attuazione ad una norma costituzionale con l'istituzione di scuole postelementari, ha, ad esem·pio, suscitato un notevole e duraturo interesse, nel senso che conseguenza di esso può ritenersi il progetto eco,nomico-scolastico che va sotto il nome di piano Fanfani-scuola. Non minare interesse ha susci~ tato il recentissimo disegno di legge dell'on. Rossi, relativo all'ordinamentò generale della scuola secondaria non statale. Tra tutti questi progetti - ognuno dei quali sarebbe meritevole di una trattazione a parte - noi ci fermeremo principalmente su quello che reca il nome dell'attuale segretario politico della D.C., pur non trascurando le molteplici connessioni che tale progetto presenta con tutta l'attuale situazione della scuola italian·a, e con tutte le iniziative, promosse da varie parti, per sanarla. [SI] Bibloteca Gino Bianco
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