ed a rinunciare quindi ad ogni qualsiasi altra fonte di lucro - può trovarsi di fronte a riserve ed obiezioni, da parte delle Autorità competenti, che, qualunque ne sia l'esito, bastano a far perdere agli interessati quella serietà e tranquillità d'a11imo che è indispensabile al loro lavoro ». E non si dice certo una novità quando si ricorda che il Comitato nazionale per le ricerche nucleari non dispone di stanziamenti non che adeguati alle esigenze, neppure certi; che le facoltà scientifiche delle nostre Università vivono la vita gran1a che tutti sanno; che gli studi vi sono sovente difficili per deficienze di attrezzature e che dopo la laurea v'è la prospettiva di un'esistenza precaria ... con attrezzature sempre insufficienti. Del resto questa è un'ulteriore dimostrazione della verità elementare cl1e l'università italiana ha bisogno di un ammodernamento radicale: può sembr~are paradossale o assurdo che gli studiosi di fisica siano retti da una ratio· studiorum, almeno formalmente, uguale a quella degli studenti di filosofia o di giurisprudenza. Ma è così: il centralismo burocratico è penetrato anche là dove non avrebbe mai dovuto penetrare. E allo invecchiamento del siste1na si accompagna la deficienza degli insegnamenti (si veda l'articolo del prer fessor Francesco Vito sulla riforma delle facoltà di Economia e Commercio e di Scienze Politicl1e in cc Rivista internazionale di scienze sociali » e in cc Mondo economico» del 13 aprile '57); non per colpa dei professori, n1a perché l'organico dei professori fatto tanti decenni fa prevedeva alcune discipline e non ne prevedeva altre. Il quale ultimo non è un male soltanto delle facoltà cosiddette scientifiche: gli studiosi di storia antica, per fare un esempio lontanissimo... dalle considerazioni attuali, lamentano oggi il deterioramento della scuola italiana di archeologia nei confronti delle nuove tecniche degli scavi di altri paesi. È, lo ripetiamo, un esempio innocente: ma il discorso si potrebbe fare più ampio - ed anche più polemico - sol che toccassimo altre discipline, che in altri paesi hanno il doveroso e naturale riconoscimento accademico e che nel nostro sono, invece, considerate ancora come materia di esercitazione giornalistica. Su questi argomenti sarà necessario al più presto tornare. Era necessario tt1ttavia evocare sia pure fuggevolmente il problema per mostrare come l'esodo delle intelligenze tocchi più questioni contemporaneamente ed abbisogna, per essere risolto, di una vigorosa e lucida visione d'insieme. ---.... La sorte che può toccare al nostro Paese i meridionalisti la conosco,no bene, poiché è la medesima che è toccata nei decenni passati alle regioni del Mezzogior110 in rapporto a quelle settentrionali: il travaso dei migliori. Con questa differenza, però, che i tempi della rivoluzione tecnologica attuale so110 assai più rapidi di quelli della rivoluzione industriale che il Nord d'Italia conosceva nei decenni post-unitari: e che quindi il distacco sarà più veloce e l'impoverimento italiano più grave. Il rapporto tra l'Italia e i paesi più [41] Bibloteca Gino Bianco
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