' GIORNALEA PIU VOCI L'esodo delle intelligenze Gustavo Colonnetti, ne La Stampa del 13 aprile, ha segnalato all'attenzione della pubblica opinione uno dei più gravi problemi della contemporanea società italiana: l'esodo delle in,telligenze. I ricercatori se ne vanno, abbandonano l'Italia, emigrano verso altri paesi, nei quali trovano più agevoli condizioni di lavoro e migliori stipendi. Anzi accade che eminenti personalità di altri paesi vengano a ricercare i ricercatori (ci si perdoni il bisticcio· di parole) in Italia; ed accade che trovino molto facile il loro compito. Innanzi ad un fatto come questo le solite oche nazionaliste - posto che se ne accorgano - con1inceranno a strepitare: insulteranno i ricercatori italiani come colpevoli di lesa patria; e verso coloro che vengono da noi ad offrir lavoro all'estero i11toneranno, chissà?..., il « va fuori d'Italia ... ». Ancora una volta questo sarebbe un modo di nascondere la testa nella sabbia per no~ vedere l'entità effettiva della questione. È questo un problema che i meridionalisti di tutti i tempi hanno conosciuto, hanno denunciato con vigore; sul quale hanno parlato a perdita di fiato, ed hanno, occorre pur dirlo, parlato per lo più nel deserto. È cioè il problema dell'emigrazione dal Sud al Nord dell'Italia delle « intelligenze » meridionali. I << migliori » meri di onali non hanno mai trovato, nella società meridionale, una valorizzazione, e magari nemmeno una qualificazione. Non parliamo delle migliaia di laureati nelle discipline umanistiche che annualmente: I) emigrano - i migliori - verso il Nord e verso l'estero; 2) vanno - i peggiori - ad accrescere l'esercito della « miseria in colletto bianco » (l'immagine è di Gaetano Salvem-ini, e risale a quasi quarant'anni fa); 3) si sistemano - i mediocri - con le raccomandazioni. Non parliamo di questi, sebbene anche per molti di essi si pongano problemi che non rientrano nel semplicistico schema dei « troppi laureati in lettere o giurisprudenza ». Parliamo dei tecnici propriamente detti, chimici, fisici, ingegneri. La società meridionale li ha metodicamente espulsi, per anni. E attraverso questo processo di espulsione si aggrava il processo di impoverimento delle regioni meridionali. Nella misura in cui i « migliori » [39] Bibloteca Gino Bianco
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