principio ( << siamo dunque ad una svolta nella politica meridionale del P.S.I.? ») non sono semplici ed univoche. Quel che ci pare sicuro, innanzi tutto, è che anche nel P.S.I. - così come nella DC. e nel P.C.I. - si può notare, come da più parti è stato _rilevato, un certo affievolimento dell'interesse verso il Mezzogiorno e i suoi problemi. Non che siano mancati i riconoscimenti, ripetuti quanto ge- .nerici, della « emergenza » e della natura nazionale di quei problemi. È mancata, invece, evidentemente, una determinata volontà di fare di essi il fulcro o uno dei fulcri della politi~a del partito, mentre altre questioni (unità socialista e rapporti col P.C.I.) occupavano tutta l'attenzione. D'altra parte è notevole che tutto quel che di interessante si è detto intorno al Mezzogiorno, prima e durante il congresso socialista, debba la sua import.anza al fatto di essere un implicito svolgimento di quei principi generali (democrazia, autonomia d'azione, interesse rivolto alla politica delle riforme, rivalutazione del socialismo occidentale) affermati in ordine ai problemi che sono risultati preminenti a Venezia. Il che è quanto dire che, in sostanz.a, ancora una volta, la spinta ad una più articolata azione del P.S.I. non è _partitadalla base verso il centro, ma ha seguito la traiettoria inversa, risentendo, per giunta, semmai, di quelle incoerenze e indecisioni che nelle impostazioni del centro ancora permangono. Gli interventi di base e le mozioni provinciali infatti sono, quasi senza eccezione, oscillate tra sentimentalistiche adesioni a vecchi schemi ed una superficiale ripetizione cli nuovi slogans. Il grigiore degli uni e delle altre è riscattato soltanto da alcuni contributi sui quali ci siamo già fermati. In essi e in particolare in quello di Gatto si può trovare, sia pur con diversi accenti, una concordanza fondamentale sui problemi che portano al superamento del frontismo nel Mezzogiorno e sulle prospettive e sulle necessità, che da ciò .derivano. È sintomatico che tesi opposte non siano state avanzate con analogo sforzo di serio approfondimento, e che il più diretto fra i contraddittori delle opinioni di Gatto, Russo e Petriccione, il Sen. Milillo, nell'intervento congressuale abbia finito con lo accorciare le distanze che lo separavano .da costoro. A chi abbia seguito, sia pure episodicamente, questa rivista, non sarà sfuggito che la nostra polemica con il frontismo nel Mezzogiorno non si è mai limitata al ridimensionamento sul piano meridionale di una scelta politica più generale: ma ha insistito principalmente sulla necessità di [36] Bibloteca Gino Bianco
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