Nord e Sud - anno IV - n. 30 - maggio 1957

dire che le spese del congresso, votazioni per il Comitato Centrale a parte, ha finito proprio col farle la politica delle cose propugnata con vigore dall'On. Nenni d;a qualche anno a questa parte. Inoltre è da sottolineare che quel rilievo, pur limitato, che i problemi meridionali hanno avuto nel corso del dibattito è stato dovuto, quasi esclusivamente, a delegati delle federazioni del Sud. Non ci sembra quindi infondato quanto, riferendosi anche al congresso del P.C.I., osserva Cronache Meridionali nel numero citato: « queste prese di posizione provengono, pressochè esclusivamente, I da organizzazioni o da delegati meridionali: e ciò costituisce senza dubbio, un limite serie del dibattito e conferma quanto già altre volte abbiamo rilev~to, un certo affievolimento cioè dell'interesse generale attorno alle questioni del Mezzogiorno>>. Si prendano, ad esempio, gli accenni al problema meridionale contenuti nei tre interventi dei delegati settentrio11ali che se ne sono occupati, oltre il riferimento ufficiale contenuto nella relazione di Pietro Nenni., A parte le distratte menzioni di Lucio Luzzatto e di Sandro Pertini (quest'ultimo nel tentativo di giustificare anche per tale via la posizione frontista) soltanto nell'intervento di, Vittorio Foa appare qualche più diffusa argomentazione in materia. A loro volta gli interventi dei delegati delle federazioni meridionali, aventi ad oggetto i problemi del Sud, si sono venuti dislocando su divergenti posizioni, a seconda del giudizio formulato, esplicitamente o implicitamente, sul Movimento di Rinascita e sul suo bilancio. In alcuni vi è un franco riconoscimento dell'impasse in cui il Movimento ha finito per qicciare le forze popolari, accompagnato dalla decisa enunciazione di una nuova linea politica; altri, invece, tentano di rivendicare i meriti passati e di difendere l'attualità della politica frontista. Posizione più complessa è quella di coloro che o eludono questo problema, oppure, giustificando per il passato la formula di Rinascita, inseriscono su tale postuma difesa l'esigenza di nuove prospettive. In quest'ultima posizione si possono rico4 noscere i delegati Avolio di Napoli, Mangiacapra di Caserta e Milillo di Matera, (il Milillo, peraltro, in posizione lievemente diversa da que]la precedentemente tenuta nella Tribuna precongressuale dell'Ava1zti!). A ben vedere, però, e nonostante le novità reclamate, posizioni come quelle del Mangiacapra e del Milillo non sono, nei loro motivi e nella [34] Bibloteca Gino Bianco

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