.disi invece un maggior contenuto autonomista (la mozione votata da questa federazione afferm.a, come quella di Cosenza, la necessità << d'eleggere ,organi direttivi animati dalla volontà di realizzare con coerenza e con fermezza la politica di unità dei socialisti »). Non diverso discorso si può fare per la Calabria, dove le differenze fra il socialismo della parte settentrionale e quello della parte meridior1ale .della regione si sono approfondite. Mentre le federazioni catanzarese e cosentina, ~ cui si è accodata la federazione crotonese, dotate di un miglior gruppo dirigente hanno saputo tenere il passo con la linea politica dei partito, comprendendone e magari accentuandone (vedi Cosenza e Crotone) le ragioni autonomistiche, la federazione di Reggio, dominata ,ancora dal gruppo clientelistico facente capo all'On. Minasi, ha assunto una posizione marcatamente frontista per salvaguardare posizioni elettoralistiche che dal frontismo sono determinate. La Sicilia ci era sembrata la regione più interessante, come quella che ·aveva avuto modo di percorrere per intero l',arco dell'esperienza socialista <li questo dopoguerra, e dove era affiorata una nuova classe dirigente, costituita da quei giovani morandiani che in gran parte provenivano d.alìa federazione catanese. Questo gruppo che ha già dato delle delusioni nel suo recente exploit nazio11ale anche in Sicilia sembra essere stato, in sostanza, inferiore alle speranze che aveva suscitato. Le mozioni, votate nelle tre maggiori città isolane sono tutte viziate da un frontismo più o meno sfumato a seconda delle esigenze locali. Esso a Messina raggiunge il suo massimo nell'affermazione che << il superamento del frontismo non può equivalere all'abban- , -dono, o peggio al rinnegamento della politica unitaria ». , Le considerazioni che abbiamo già svolto a proposito della manCianzadi rilievo politico della discussione sui problemi del Mezzogiorno tanto nei documenti direzionali quanto negli interventi precongressuali e nelle mozioni delle federazioni provinciali, trovano un'ulteriore conferma nel fatto che anche ,a Venezia il Mezzogiorno e i suoi problemi non hanno avuto che un posto marginale negli interventi -del congresso. L'assise socialista, assorbita dalle questioni fondamentali dell'indirizzo ideologico-politico e della politica ester~, ha invero finito in materia di politica interna col riaffermare stancamente le già note posizioni del P.S.I. Il che è quanto [33] Bibloteca Gino Bianco
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