I cile agire su elementi già sradicati, già perduti dagli originari insediamenti, che non depauperare ulteriormente questi ultimi con una selezione destinata solo o principalmente all' emi,grazione; sarà sempre più facile sollecitare un ulteriore spostamento di chi già ha dimostrato una inclinazione alla mobilità, che non reclutare, per i corsi di qualificazione, elementi che ,poi potrebbero risultare non avere attitudini emigratorie. Si studi, a questi fini, l'esempio olandese. In Olanda molti contadini sono affluiti nelle città e vi si sono occupati come manovali; poi, frequentando corsi agricoli, opportunamente predisposti nell'hinterland, sono tornati alla campagna con o per una particolare qualificazione (come potrebbero tornarvi, dirottati a riempire certi vuoti nelle province piemontesi liguri lombarde, gruppi di meridionali immigrati dalle Puglie o dalle Calabrie nelle città cisalpine); o sono emigrati all'estero (come potrebbero emigrare, inoltrati attraverso i vecchi e i nuovi trafori, destinati alle occupazioni anche agricole in Germania o in Francia, contadini meridionali qualificabili meglio a Milano e a Torino che 110na Grassano o a Canosa, nel Fucino o sulla Sila). Questa è dunque una proposta per legare efficacemente il pro,blema del1' emigrazione al Nord, e della sua migliore distribuzione, con quello del1' emigrazione oltre ,confine, il problema dell'esodo rurale e del piano di svi1 uppo in Italia con il Mercato Comune e la piena occupazione in Europa. Tale proposta si innesta sulle altre, ben note, che si riferiscono l'una all'abrogazione di ogni legge anticostituzionale relativa alla libertà di movimento sul territorio nazionale, l'altra alla istituzione di organi che unifichino le molteplici competenze che si danno in materia di emigrazione. Tutti questi problemi devono esser visti e risolti comunque nel quadro del Piano Vanoni, che prevede taluni tempi e precisi indirizzi - da cui non si può e non si deve ulterior1nente prescindere - per la industrializzazione del Mezzo-- giorno. La quale è pur essa una forma di emigrazione: l'emigrazione interna al Mezzogiorno stesso, l'esodo rurale dal Cilento, dal Sannio, dal- !' Aspromonte,da certe alte e medie valli di Basilicatae delle Puglie e delle Calabrie, dove, come ben sapeva Giustino Fortunato, non c'è gran che da fare, salvo che alfabetizzare prima gli abitanti, facilitare poi il loro trasf erimento, e restituire le terre al bosco e al pascolo, o per lo meno alla cultura estensiva. Perchè qui, su queste terre assurde, si è rifugiata nei secoli tanta gente, cacciata dalle coste e dalle piane: davanti a questa gente si sono final- . [22] Bibloteca Gino Bianco
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