Nord e Sud - anno IV - n. 30 - maggio 1957

sto o quell'episodio di camorra o 4i mafia, non si comporterebbe diversamente da quei fas1cisti che vorrebbero classificare la Resistenza sotto l' etichetta di questo o quell'episodio di ineliminabile ba,nditismo comune, i cui autori si avvalsero di un grande moto popolare per mimetizzare meglio la propria attività, e magari per incrementarla. Al livello attuale, dunque, l'immigrazione è una « provvida trasfusione» per la città del Nord, secondo il giudizio di ,quell'intelligente ed esperto funzionario del Comune di Milano. Ma ove quel giudizio non bastasse, ecco quello di uno dei più autorevoli studiosi della realtà economica italiana: « data la situazione demografica delle regioni industrializzate del Nord», scrive il prof. Pasquale Saraceno, << 1~ disponibilità di una sorgente esterna di forze di lavoro è necessaria per evitare che esse entrino in una situazione di ristagno; al riguardo non dobbiamo dimenticare quanto più marcata fu in questo dopoguerra l'espansione produttiva della Germania occidentale e dell'Italia settentrionale rispetto agli altri paesi industrializzati, cioè rispetto a paesi che non poterono utilizzare riserve di mano d'opera esterna». Si potrebbe obiettare - date le premesse che abbiamo indicato a proposito dell'esodo rurale - che queste esigenze possono essere soddisfatte, come in gran parte sono state soddisfatte, con gli immigrati provenienti dalla campagna del Nord, più evoluti e più assimila1 bili, secondo alcuni, di quelli che provengono dalle Puglie, dalla Sicilia, dalla Campania. Dovremmo rispondere subito che, se la seconda generazione di quegli emigranti che erano partiti da un Mezzogiorno assai più arretrato di quanto lo sia oggi è stata del tutto assimilata da New York e da Buenos Aires, non si vede perchè Torino o Milano non possano assimilare, come di fatto assimilano, in pochi anni, quei pugliesi e quei siciliani che affiuiscono oggi e ancor più affluiranno domani da un Mezzogiorno che è assai più progredito, e in mo-- vimento, di quanto lo fosse al tempo delle grandi ondate transoceaniche. E risponderemmo anche che l'esodo dalle campagne del Nord ha raggiunto forse il punto più alto della sua parabola in questi anni (non per nulla si verificano nei poderi dei vuoti che vengono riempiti spontaneamente da contadini meridionali), mentre la parabola dell'esodo meridionale, come dimostrano i dati citati dalla << Svimez >>, ha appena preso a salire; di modo che, nei prossimi anni, alle esigenze di << rimpolpan1ento >> di cui si diceva, piaccia o non piaccia, dovrà trovarsi soddisfacimento, per le regioni industria- [15] Bibloteca Gino Bianco

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