Nord e Sud - anno IV - n. 30 - maggio 1957

anno arriva a Torino una media di 11 mila immigrati dal Mezzogiorno>>; si tratterebbe cioè di poco più ~el 200/4di correnti meridionali sul totale di tutte le correnti che affluiscono a Torino, in particolare dallo stesso Piemonte, oltre che dall'Italia centrale e dall'Italia .settentrionale (Veneto). Q1uesti im-- migrati meridionali, « per alcuni mestieri, quali i più umili defl'edilizia », hanno rappresentato, fra l'altro, una felice iniezione di mano d'opera, « giacchè sono scarsi i torinesi che si accontentano del faticoso e mal retribuito mestiere del manovale». Ma quel che qui conta rilevare è che in effetti sembra, da un recente studio del Comune di Torino, che - detratti i militari, gli impiegati, gili agenti, gli insegnanti, i funzionari, ecc., e aggiunti i clandestini e i cosiddetti immigrati « di rimbalzo>>, provenienti cioè da una prima tappa in un'altra sede del Nord, ma partiti comunque dal Sud - già nel luglio del '56 « gli immigrati a Torino da tutto il Piemonte non rappresentano, come sembrerebbe, il 44 %, ma il 35 %; e che gli immigrati dal Centro-Su,d non sono il 33% ma superano il 37% » (La Stampa, 25-11957). Cioè saremmo passati dal 200/4che rilevava Franco Serra per il biennio '54-'55 a questo ultimo dato, che segnerebbe un aumento del 17°/4 in poco più di un anno (2 ). Se poi considerassimo quali indicazioni ci forniscono le statistiche del- . l'immigrazione in città come Milano e Genova, e naturalmente come Roma, disporremmo di una ulteriore testimonianza della generalità del fenomeno di escxlo rurale, che si presenta appunto come molto avanzato, qualche volta come già calante.,,nel Nord, appena agli inizi di una però già rapida ascesa nel Sud. Se avessimo avuto bisogno di altre argomentazioni per dimostrare chei' esodo rurale è una manifestazione di civiltà progrediente, sarebbe bastato appu·nto questo argomento: che la spinta all'esodo rurale è più forte nelle progredite regioni del Nord, che il ri,chiamo della città vicina è più forte del richiamo della città lontana. Tanto più che, lontana per lontana, si è verificato tra l'altro che l'esodo rurale del Su,d si è incanalato nel passato per ( 2 ) in una nota sulla stessa Stampa si legge, però, al 28 marzo, che nel gennaio e febbraio 1957 gli immigrati meridionali a Torino rappresenterebbero il 25% sul totale dell'immigrazione verificatasi in questi due mesi. Fino a che punto questo dato tiene conto anche degli immigrati di <<rimbalzo »? E valutando anche costoro, e soprattutto valutando i <<clandestini», di quanto sale la percentuale? · [12] Bibloteca Gino Bianco

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