Nord e Sud - anno IV - n. 30 - maggio 1957

la figura di chi non è capace di così alte rinunzie esce troppo sminuita. Luca non si è difeso per non coinvolgere la donna amata, sposa di un altro. Il paese che sapeva della passione dei due, del resto tutta spiritual~, non può accettare tanta prova di superiorità; e ripaga col\ l'ostilità la condotta dell'innamorato. <<N essuna canaglia - dirà don Serafino ad Andrea - ha mai provocato in questa contrada delle sventure paragonabili a quelle che porta quell'innocente di Luca sulla coscienza. Se, ogni generazione, avessimo qui un paio di innocenti come lui, o come te, nelle nostre famiglie non vi sarebbe più ordine nè pace ». Chi dice queste parole è un personaggio che si trova insoddisfatto di sé <<e del modo come ha affrontato gli obblighi tremendi .del suo ministero ». Anche per 1 ui si fa pungente l'esempio di Luca; il prete che sa di avere smarrito la lezione <<dei sepolcri im'biancati » del Vangelo, avverte la <<santità» del comportamento di quell'uomo e per ciò si dibatte in cerca anch'egli ,di una impossibile giustificazione. In quanto ai compaesani, ciò che più li fa nemici di Luca è la constatazione che quell'uomo, in apparenza piegato da un .destino nemico, in realtà è il vero vittorioso. Ha vissuto lontano una vita dalla .donna amata, ma costei, abbandonando la casa del marito e rinchiudendosi in un monastero a pensare ed a serivere per 1 ui, è stata sua in un modo così alto ed ineffabile che nessun'altra coppia amorosa ha mai provato l'uguale. Egli ha subìto l'intera vita come una violenza sociale, questo è innegabile; in realtà, però, acettandola, egli sfuggì alla violenza, imponendola agli altri. <<A causa di ciò il suo ricordo qui è tutt'altro che buono ». È la conclusione e la chiave del racconto. Poco di più aggiungono le parole finali dello stesso Luca: <<... All'epoca dell'ul- - timo brigantaggio... anche un paio di uomini di qui si diedero alla macchia e commisero grassazioni ed omicidi: ebbene la maggioranza della ·popolazione simpatizzava con essi. Ma il mio delitto, agli occhi dei paesani, era d'altro genere, assai peggiore». E si capisce benissimo il perché di queste simpatie: tra Cristo e Barabba, la folla scelse il ladrone. E questo antico odio dei pavi,di per i santi non è n1ai esausto, esso si annida anche a Cisterna dei Marsi: a farne le spese è chiunque sia coerente con la superiore morale dell'Evangelo. Si diceva, al principio di queste brevi note, che la genuina ispirazione siloniana, il suo mondo di « simboli » (espresso senza preziosità letterarie; un mondo in cui i simboli si fanno avanti come forza naturale e non come raffinata riflessione) erano presenti interamente ne <<Il segreto di Luca ». L'idea del sacrificio come momento esemplare della perfezione umana, la segreta convinzione che la storia dell'uomo sulla terra sia ancora al Venerdì Santo (come ebbe ad esprimersi lo scrittore stesso in << Ed egli si nascose ») sono gli elementi essenziali della riscoperta del messaggio cristiano da parte di Silone. Essi si trovano così in <<Pane e vino » come in << 11 seme sotto la neve », come in << Fontamara », come ora ne << Il segreto di Luca». Diremmo, anzi, che in quer st'ultimo sono addirittura prevalenti sulle altre considerazioni: la protesta sociale è per esempio assente; lontano il mondo della dittatura fasoista e della Propa- [125] Bibloteca Gino Bianco

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