il destino avverso sostenendo, innocente, il peso di colpe commesse da altri. Il racconto si apre col ritorno al paese natio di un ergastolano graziato dopo 40 anni di carcere. Costui,· accusato di omicidio, fu condannato per un insieme di appa .. renze e circostanze a lui sfavorevoli e per il suo strano, dimesso e rassegnato atteggiamento. Non uno si mosse ad aiutarlo ed ora, al suo ritorno, non uno gli tende la mano: la solitudine, l' isolamento continuano anche fuori delle mura del carcere. Le ragioni di questa diffidenza, di questa terribile ostilità? Sono quelle che Andrea Cipriani, giovine uomo politico conterraneo di Luca, l'ergastolano, cerca di sapere. Egli si dispone ad una paziente indagine, mosso com'è dall'intima convinzione dell'innocenza di Luca circa il delitto contestatogli ed arriva a risultati imprevisti. Tutti, nel paese, erano convinti dell'innocenza del giovane: qualcuno sapeva con certezza ove egli aveva trascorso la notte in cui fu consumato l'omicidio di cui Luca venne accusato: non uno parlò in suo favore. Neanche don Serafino (una figura di prete diversa da quelle cui Silane ci aveva abituati, di preti coraggiosi, anticonformisti, ribelli talvolta alla gerarchia) seppe costringere Luca a difendersi come doveva. Coloro che, energicamente interrogati da Andrea, si difendono celano la loro viltà dietro lo schermo di antiche convinzioni e antiche superstizioni. È naturale che questa gente accolga con ostilità il ritorno di Luca perchè questo richiama la loro coscienza ad un esame che non può non turbarli. A fatica questi personaggi hanno potuto dimenticarsi di Luca, durante tutta una vita. Egli è divenuto addirittura il capro espiatorio delle colpe e dei rovesci che il destino ha loro imposto, quale misteriose espiazione. Essi hanno sentito divenire sciagura concreta il presagio avvertito quando lasciarono solo, abbandonato alla certa condanna, il compaesano innocente. << Il suo peccato era qui... come una pestilenza, come un cancro, era qui, nell'aria, nella terra. La nostra rovina ». Siamo in pieno scavo di oscuri moti d'animo; siamo in piena ricostruzione di moti d'anin10 che vengono dal profondo, dalle origini della civiltà stessa, forse. È il tentativo di mettere a nudo quanto di permanente vi è nell' atteggian1ento dell'uomo, sia. che questi rechi la frusta giacca del << cafone » che altre vesti. Andrea si accorge di dover ricostruire la sua gente e la sua terra: l'indagine che egli svolge, inizialmente volta ad appurare le prove dell'errore giudiziario, si allarga subito a comprendere l'atteggian1ento del paese verso l'ergastolano.i Non è più la ricerca degli errori fatti dalla giustizia degli uomini, ma quella delle ragioni di una così radicata diffidenza, la ricerca di un << quid >> oscuro e latente; uno sguardo, insomma, all'animo e alla storia dell'uomo. << Dell'innocenza di Luca - afferma Andrea - ero convinto fin dall'età di otto anni. Quello che non capisco è questa contrada ». La spiegazione non tarda ad affacciarsi. Gli uomini, tutti gli uomini, non amano i loro simili vocati al martirio. Il mistero che si nasconde dietro il sacrificio di Luca, non è di quelli fatti per far riposare le coscienze: è un mistero che dà inquietudine, non riposo. Esso ripropone costantemente un confronto da cui [124] Bibloteca Gino Bianco
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