solo italiano, egli ricorda ai nostri intellettuali desolati; nessun prognostico per l'avvenire, ma che pur oggi << nei migliori ALCIDE DE GAsPERt: Discorsi politici, 2 voli. a cura di Tommaso Bozza, edizioni << Cinque lune », Roma, 1956. Il pensiero politico di Alcide De Gasperi ha congrua ed efficace illustrazione nella raccolta in due volumi dei suoi Discorsi politici, che comprende soltanto quelli pronunciati da lui in qualità di uomo di partito. I discorsi parlamentari sono esclusi dalla raccolta, e deve pertanto essere formulato l'augurio che la Camera dei Deputati provveda alla raccolta di quei discorsi parlamentari nei quali è contenuta la parte che maggiormente interessa la storia politica dello Statista. Il primo discorso è quello pronunciato il 23 luglio 1944 al Teatro Brancaccio di Roma, quando il De Gasperi era ministro senza portafoglio nel primo governo costituito dopo la Liberazione di Roma, e l'ultimo è la relazione letta il 27 giugno 1954 al Congresso democristiano di Napoli, che fu l'ultima manifestazione di attività politica dell'uomo, che meno di due mesi dopo mancava ai viventi. I primi discorsi, in un periodo di tempo che involge lo spazio di quasi due anni, quando ancora non erano state celebrate le elezioni per l'Assemblea Costituente, non consentono quasi la distinzione fra l'uomo di partito e l'uomo di ... del paese », perduri << lo scontento per il presente ed il germe di un mutamento », gli pare non piccola cosa. A. R. governo. In quel tempo il governo era costituito con la collabora.zione di sei partiti riuniti in << Comitato di Liberazione - Nazionale >> ( democrazia cristiana, partito liberale, democrazia del lavoro, partito d'azione, partito socialista, partito con1unista ), e dai discorsi si rilevano le difficoltà insite in tale collaborazione unitaria, imposta dalla situazione bellica. Traspare evidente lo sforzo per compr1mere, in relazione all'estrema gravità internazionale e interna del momento, le istanze per la collaborazione con partiti e movimenti che, almeno nei loro programn1i, non avessero la negazione dei principii etici della società cristiana; e si nota anche l'energica azione per guidare, in un indirizzo unitario e di partito, tendenze e correnti di molto diverse aspirazioni, che tutte confluivano sotto la comune denominazione di Democrazia Cri- . st1ana. Con la riunificazione della penisola e con l'estensione dei poteri del governo italiano, si ampliava e insieme si andava chiarendo gradualmente il campo del dibattito, si prospettavano sempre più decisamente le questioni di prevalente importanza, come quella istituzionale, e, sul piano economico-sociale, quelle legate all'avvìo di un'azione riformistica che ponesse concretamente all' ordine del giorno della Nazione lo sviluppo [116] BiblotecaGino Bianco
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