Nord e Sud - anno IV - n. 30 - maggio 1957

CRONACALIBRARIA ATTUALITÀPOLITICHE a cura di Raffaele Colapietra, Vittore Fiore, Renato Perrone Capano, Aloisio Rendi ANNAGAROFALo: L'Italiana in Italia. Bari, Laterza, 1956. Una delle prime cose che colpì Gaetano Salvemini quando, dopo la parentesi del- - l'esilio, rimise piede in Italia, fu la spigliatezza delle donne. Non so più dove scrisse che le aveva trovate più franche, più sicure, e quasi ne traeva buoni auspici per la giovane democrazia italiana. Qualcosa era realmente mutato nella società italiana, favorendo il processo della uguaglianza dei sessi. Mentre ancora si combatteva sul continente europeo - era il 1945 - i corrispondenti di guerra americani che erano stati vicino ai vari fronti descrivevano sui loro giornali << la donna con la scopa », riconfermando l'esperienza di John Mac Cornac. In una città in rovina, a tre chilometri dalla prima linea, costui vide uscire improvvisamente dalla cantina di una casa, che era solo un cumulo di macerie, una donnetta con una scopa in mano che cominciò a spazzar via la polvere e i calcinacci ammassati su quella che era stata la soglia dell'uscio. Questa volta era una tedesca, annotava un altro giornalista americano sul New York Times, ma ne furono viste altre come lei in ogni paese devastato dalla guerra. La storia delle donne italiane dalla Liberazione in poi ce la racconta ora Anna Garofalo, già nota per la sua collaborazione al Mondo e per una spregiudicata indagine su alcuni fra i più gravi e tristi problemi tuttora insoluti della società italiana: prostituzione, scuola, ospedali, assistenza, gli illegittimi, i senza tetto (Cittadini sì e no, De Silva ed. - La Nuova Italia - 1955). Ma di storia vera e propria non si tratta, se non in senso lato, piuttosto di pensieri, ricordi, annotazioni, una sorta di diario pungente e coraggioso, libero però da schemi diaristici, sorretto da una ispirazione unitaria in ogni sua • pagina. Anche questo, come il precedente, è un preciso e circostanziato atto di accusa, una aperta denunzia di una situazione incom- . patibile non solo con l'ordinam.ento costituzionale ma con la coscienza civile del Paese. Non v'aspettate però tinte fosche, nè quel crudo realismo che ci ha ormai stufato. Brevi incontri, conferenze nazio- [109] Bib oteca Gino Bianco

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