Nord e Sud - anno IV - n. 30 - maggio 1957

Si presentano poi dei e.asi, per così dire, «anomali>>, in cui il <<coefficiente di trasformazione >>relativo a determinate •classi di industria è inferiore al medesimo << coefficiente » che tali classi presentano in sede di << nuovi impianti >>: mentre che~ come già si accennava al par. 4, isi sarebbe indotti .a ritenere che l'apporto di capitali propri dovrebbe esse.re maggiore nel caso di « ampliamenti>> che non nel caso di « nuovi i1r1pianti >>D. ai dati riportati in Appendice si rilevano le maggiori differer1ze - sempre nell'am,bito di classi <<adeguatan1ente >>rappresentate (44 ) - nelle industrie del vestiario, abbigliam.ento, ecc., nella sottoclasse delle industrie chimiche propriamente dette ed in quella della costruzione di motori, veicoli, ecc. Una parziale spiegazione dell'anomalia potrebbe ovviamente trovarsi nel fatto che - con tutta probabilità - gli « ampliamenti » riguardano tipi di lavorazioni industriali differenti da quelli interessati dai « nuovi impianti», ancorché appartenenti alla medesima classe o sottoclasse. È un fatto, tuttavia, che in queste classi gli « ampliamenti » sono stati .avvantaggiati, comparativamente alle nuove iniziative. Circa il fattore da cui dipendono le differenze tra le percentuali ripor.I tate nelle coll. 3 e 4 della tab. 8, e cioé l'elevatezza del capitale circola11te rispetto ai capitali fissi, non possono che svolgersi considerazioni di cariattere comparativo con l'analogo rapporto vigente per le medesime attività nei casi di « nuovi impianti»: è normale che il rapporto tra capitale circolante ·e ~apitali fissi sia più elevato nel caso di <<ampliamenti», dovendo il primo sopperire ad esigenze addizionali concernenti tutta l'unità industriale che subisce l'ampliamento (45 ). È da segnalare tuttavia· un'ec~ezione alla regola, costituita dalla classe della carta e cartotecnica, ove gli ' « ampliame.nti >>ingenerano un fabbisogno addizionale di circolante che tocca appena il 12 % dell'ammontare dei nuovi capitali fissi, mentre cl1e nei <<nuovi impianti » si ha un rapporto del 26,6 %: l'eccezione si potrebbeperò giustificare - oltre che su numer?se congetture - sulla scorta della considerevole ampiezza media, in termini di investimenti fissi, dei « nuovi impianti» di questa classe -(535 milioni di lire). ( 44 ) V. retro, par. 11, nota (39 ). ( 45 ) Cfr., in proposito, quanto si scrive nello studio della Cassa, pag. 167. [98] . Bibloteca Gino Bianco ..

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