era in via di disfacimento al vertice e alla periferia, e i suoi successori, il PNM e in misura minore il MSI, non avevano fatto in tempo a sostituirvisi nell'aspettazione miracolistica delfa fantasia popolare. Ma già raccolse~o, nelle elezioni per la Camera, il 17,3% dei voti il PNM, e il 3,7% il MSI; cui vanno aggiunti 1'1% circa raccolto in totale da minori liste di destra o estrema destra, e il 12'%del Blocco Nazionale, che per il particolare clima locale si collocava, ,allora, anch'esso ben a destra. Nelle «politiche» del 7 giugno 1953 la DC toccò ancora il 33,9°/4,per la Camera, ma i «minori» ebbero le briciole (PLI 3'%, PSDI 2,5%, PRI 1,7%); invece il PNM salì al 27,3'%, e il MSI all'll,2 per ce11to; minori liste di destra ebbero ancora un 2,9%. Nelle <<senatorie>>dello stesso giorno la DC salì al 35,8% (soprattutto 1 a spese dei «minori» del quadripartito), ma il PNM raggiunse il 30,4'%, il MSI il 10,5'%; aggiungendovi l'l per cento andato ad una lista di indipendenti di destra, si tocca un totale del 41,3% per i retrivi dichiarati. E siccome alcune delle formazioni politiche che in sede nazionale siamo soliti definire di « centro democratico», in Lecce, per gli uomini che le guidano e gli atteggiamenti che assumono, non sono proprio né di centro né democratiche, ne deriva un quadro non certo consolante della situazione. Affini i risultati delle elezioni per il consiglio provinciale. Nel 1951 la DC ebbe il 27% dei voti, il PLI il 5,4'%, il PSiLI il 3,5 per cento (un t9tale . p•er il «centro» del 35,9%); il PNM ebbe il 25,6%, l'UQ il 16,9 per cento (un totale per le destre del 42,5'%).Nel 1956 la D·C ebbe il 33,87°/4,il PSDI il 2,89%, il PRI il 2,73%, il PLI il 2,44 per cento (totale per il centro: 41,93); il PNM-MSI il 38,09%, il PMP il 4,47% (totale per le destre: 42,56 per cento). In questo decennio I.e forze che fino a pochi mesi {a si era soliti chiamare in modo indifferenziato <<sinistre » (cioè PCI-P'SI), pur attraverso oscillazioni, hanno registrato un lento progresso fino al 1951, e poi un declino o un ristagno. Con questo però: che il rapporto tra comunisti e socialisti si è capovolto a vantaggio dei primi, come dimostrano le cifre che diamo in nota (7 ). I progressi tuttavia non sono stati sufficienti ad ( 7 ) Elezioni 2 giugno 1946 (Costituente): PCI 4,8%, PSIUP 6,9%, totale 11,7 per cento; «Comunali» del 26 nov. 1946: PCI 8,5%, PSIUP 12,8%, totale 21,3 per cento; elezioni 18 aprile 1948, Camera: Fronte Dem. Pop. 13,7%; id., Senato: Fronte 13,2% (ad Unità Socialista toccarono rispettivamente il 6,5% e il 4,9 per [96] BiblotecaGino Bianco ..
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