dal 1951) (3 ) dicono poco in un paese ad economia agricola, ove si ha sottoccupazione più ancora che disoccupazione. Il frazionamento talor,a eccessivo della proprietà terriera, la scarsa fertilità, il carattere stagionale del lavoro connesso ad alcune colture fanno sì che non solo i braccianti, ma anche i coloni e i mezzadri debbano svolgere, per vivere, un'attività presso terzi, e spesso anche in settori diversi da quello agriicolo (pure la disoccupazione registrata presso gli Uffici del lavoro ha un andamento stagio~ale, crescente da marzo ad ottobre, decrescente da novembre a febbraio). Per es., al tempo dell'inchiesta, le 55.000 ta,bacchine della provincia risultav;ino impegnate, in media, 90 gg. all'anno; in alcuni comuni il numero medio di giornate lavorative di coloni, manovali, braccianti era di 150-200 gg. all'lanno, ma in altri scendeva sotto i 100; non migliore la situazione dei lavoratori dell'industria (a Maglie i metalmeccanici fruivano di 40-60 giornate lavorative all'anno). Non meraviglia quindi che il reddito annuo di una famiglia di 5 persone ammonti ~ 120.000lire per i braccianti, 150.000 ( 3 ) Alla fine di dicembre 1955 erano iscritti nelle liste di collocamento della provincia di Lecce 82.999 persone (34.751 uon1ini, 48.248 donne), così distribuite: disoccupati già occupati 63.143 (uomini 27.626, donne 35.517); e in cerca di prima occupazione, o inferiori a 21 anni, 17.314 (u. 6650, d. 10.664); casalinghe in cerca di prima occupazione 1.942; pensionati in cerca di occupazione 381 (u. 287, d. 94); lavoratori in cerca di altra occupazione 219 (u. 188, d. 31). Nel settore della disoccupazione la prov. di Lecce occupa in Puglia il primo posto assoluto e il primo posto relativo: alla stessa data infatti la prov. di Bari contava 41.650 disoccupati, quella di Brindisi 18.069, quella di Foggia 25.119, quella di Taranto 23.022. La disoccupazione nel J..Jeccesepresenta oscillazioni notevoli da mese a mese: per es., alla fine del gennaio 1956, il totale dei disoccupati era disceso a 68.021, a febbraio era risalito a 69.383. (Minz"stero del Lavoro e della Previdenza Soci·aze, <<Statistiche del lavoro», genn.-marzo 1956 (nn.· 1-2-3): Dati relativi alla disoccupazione dei mesi di dicembre 1955, gennaio e febbraio 1956). Secondo dati raccolti dalla Camera di Commercio Industria e Agricoltura di Lecce, il numero dei disoccupati al 30 novembre 1956, nella provincia, era ulteriormente salito a 99.000 così distinti (approssimativamente): agricoltura 29.000, industria 62.000, commercio 250, trasporti 300, impiegati 750, settori vari 350, <<generici» 6.000; quanto al sesso, va notato che le donne erano 61.000 gli uomini 38.000. I disoccupati nella sola città di Lecce alla data del 30 settembre 1956 erano: agricoltura 100, industria 3.600, commercio 150, trasporti 70, impiegati 200, <<generici>> 600: totale 4.700 (donne 3.000, uomini 1.700). [89] Bibloteca Gino Bianco ....
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