tato è al disopra dei 150 m.s.m., le coste sono alte solo sul canale d'Otranto, altrove sono generalmente basse, e fino a non molto tempo fa acquitrinose e malariche, il che ha fatto s1che i centri abitati siano sorti quasi tutti nell'interno, ed ha contribuito a distogliere gli abitanti dalle attività marinare. Il sottosuolo è roccioso, costitUJitodi calcari magnesif eri, di tufi calcarei e di conglomerati argillosi. Il clima è semiarido; il massimo di piovosità si registra sul lato .adriatico, con 900-1000 mm. annui. Non vi sono notevoli corsi d'acqua. Tutto ciò condiziona le culture: le aree litoranee, bonificate o no, sono in prevalenza a seminativo e a pascolo; le colture intensive (ulivo, tabacco, vigneto, frutteto, ortaggi) sono diffuse nell'interno. Nel 1938 si registravano: ha. 38.700 di vigneto; 76.000 di oliveto; 12.000 di tab.acco; 73.000 di seminativo e seminativo arborato. Oggi le colture del tabacco della vite e dell'olivo si impongono come la principale fonte di ricchezza del paese, e assorbono quasi integralmente le attività lavorative della popolazione: che è quindi essenzialmente agricola, non essendo le sue coste portuose, né esistendo industrie tecnicamente organizzate. Le industrie del Salento sono legate direttamente o rndirettamente all'agricoltura, sia per la posizione geografica della provincia confinata nel « tallone d'Italia>>, sia per la povertà di materie prime e la mancanza di sorgenti di forza motrj .. ce, sia per lo scarso spirito associativo. Vi sono quindi stabilimenti vinicoli e per la lavorazione del tabacco, distil,lerie di alcool, fabbriche di liquori, frantoi oleari. Questi impianti sono talora ampii; ma per i metodi di conduzione e di lavorazione mostrano una struttura artigianale, più che industriale in senso proprio. Le altre attivita industriali sono rivolte alla produzione di beni strumentali e di consumo per i limitati bisogni locali: anche qui, artigianato più che industria. Il commercio e quindi in prevalenza legato alle attività vinicole e olearie: e seppure più svilup,pato èhe in altre province del Sud, si svolge pur sempre su un piano assai modesto, come dicono le cifre relative alla circolazione (1 ). ( 1 ) Al 31 dicembre 1955 in provincia di Lecce circolavano: autocarri per trasporto merci e uso pron1iscuo 1.674; autocarri per usi e trasporti speciali 14; autocarri a tre ruote 125; totale autocarri 1.813. Autovetture in servizio privato 7.252; in servizio rimessa 159; in servizio piazza 1 O; totale autovetture 7.421. 'f otale autoveicoli circolanti 9.386. La densità di circolazione alla stessa data era di abitanti 70,2 per autoveicolo, notevolmente inferiore alla media nazionale (39), ma superiore a quella [87] Bibloteca Gino Bianco
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