richiedere cioè una più equa attuazione delle disposizioni legi:slative esi~ • stenti. Si dovrebbe infine aggiungere qualche considerazione in ordine alla possibilità di fare delle grandi città ·del Nord centri di reclutamento per l'emigrazione transalpina. Anche il movimento emigratorio da Torino presenta nel quinquennio 1951-1955 un andamento crescente; dalle 1.638 unità del 1951 alle 5.300 del 1952,8.031 nel 1953,13.604 nel 1954,13.477 nel 1955. L.'emigrazlione però ha sempre meno compensato il flusso immigratorio: difatti nel 1955 l'incremento netto di popolazione è stato di 37.981 unità demogra~che. E d'altra parte siamo ancora molto lontani da quella politica di collegamento dell'immigrazione interna con l'emigrazione transalpina di cui si diceva, perchè, delle 13.377 unità emigrate da Torino nel 1955,6.706 sono emigrate in Piemonte, poco più di 1.500 nel Sud, solo 878 all'estero, di cui appena 273 nell'E1uropa. Ma, per ovviare e diluire sul mercato de] lavoro europeo le eccedenze demografiche che si dovessero verificare di volta · in volta sul mercato di questa o quella città, occorre come si diceva una politica e naturalmente gli organi per attuarla. MARIO UNNIA [85] Bibloteca Gino Bianco I
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