Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

\ milioni.. A parte la riserva sopraesposta, sull'economicità e funzionalità dei cantieri scuola, riconosciamo che mentre il Comune di Torino ha fatto ogni sforzo per potenziare questo tipo d'aiuto per i disoccupati, lo Sta- , to non ha manifestato altrettanta buona volontà. È incredibile che siano stati autorizzati 2 soli cantieri in più quan,do l'immigrazione è ancora aumentata rispetto al 1955 e il numero dei disoccupati è certamente salito, a ,dispetto della stazionarietà delle cifre ufficiali. Urgono pertanto maggiori fondi dello Stato, che dovrebbero essere impiegati per potenziare i corsi di qualifi1cazione professionale. Questa è una legittima richiesta della città di Torino. È altrettanto necessario che quanto prima siano coordinate .a Torino tutte le molteplici iniziative sorte con obiettivi di qualificazione e di preparazione al lavoro~ Auspichiamo la più inte11sacollaborazione tra privati ed Enti pubblici a questo fine. Un'ultima osservazione, sempre riguardo al mercato del lavoro torinese. Ci riferiamo alla proposta contenuta nell'articolo 17 del •disegno di legge di proro.ga dell'attività della Cassa del Mezzo,giorno. Questo articolo, allo scopo di apprestare la mano d'opera professionale qualificata per il funzionamento di nuovi impianti nel Mezzogiorno, dà facoltà alle imprese industriali del Su.cl di assumere come apprendisti, per non più d'un anno, g·iovani di età dai 20 ai 30 an11i; sempre che non sia disponibile in loco mano d'opera qualificata, aggiunge la legge. Q,uesta norma estende cioè le disposizioni per l'apprendistato della legge 19-1-1955 n. 25· oltre· i limiti d'età di 20 anni dalla legge stessa fissati, ed ha l'obiettivo~ 1 come ovvio, di facilitare la qualificazione dei lavoratori attraverso le imprese stesse ed evitare trasferimenti di mano d'opera. Si, dovrebbe esaminare a Torino dove la mano d'opera immigrata in età di lavoro e di apprendistato si aggira sulle 15-16.000 unità. all'anno, quale potrebbe essere l'effetto positivo di una disposizione del genere. Si tratterebbe naturalmente di estendere a tutti i disoccupati e ai giovani in cerca di primo lavoro la disposizione prevista dal citato progetto di legge, e di sorvegliarne l'esecuzione, al fine di e~itare la facile speculazione attraverso l'impiego , transitorio e temporaneo di sempre nuove leve ,di lavoro. Qui la parola è ai sindacalisti e ai datori di lavoro. Dopo il lavoro, si sente sp·essodire, bisogna dare una casa all'immi-- grato. Più volte, si è detto, la presenza massiccia degli immigrati si fa f82] BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==