Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

offerta di mano d'opera poco qualificata, con una mentalità· sindacale elementare, con una bassa capacità contrattuale e in condizioni tali di disagio economico da non opporre valida resistenza alla speculazione dell'imprenditore. E queste sono proprio le caratteristiche di larga parte della mano d'opera immigrata meridionale. È noto ancora come nel sottomercato del lavoro edilizio, in cui si concentra la manovalanza meridionale, ci si rifornisca talora per quei travasi di lavoratori a sottocosto in settori in cui è in corso un'agitazione operaia o una vertenza sindacale, e dove il loro impiego assicura considerevoli utili agli organizzatori. Tutto ciò alimenta il rancore e le frizioni tra operai settentrionali e meridionali; e di questo rancore la speculazione si fa schermo e protezione. Per questo, il primo intervento da auspicare deve mirare al settore edilizio; rendendo obbligatoria per tutte le cooperative edili, e non solo per quelle che concorrono ai pubblici appalti, la registrazione, si farebbe un passo avanti. Resta aperto con questo il problema del controllo e l'Ispettorato Regionale del Lavoro non ·è in grado di garantirlo, dati i pochi mezzi a disposizione; si tratta di potenziare l'azione dell'Ispettorato, oppure di attribuire la competenza· del controllo all'Assessorato Comunale al Lavoro. In ogni caso una maggiore rigidezza nel punire le infrazioni è 11ecessariaper risanare il settore; quando infatti lo speculatore sa che può cavarsela con una trentina di biglietti da mille di contravvenzione, o I al massimo con un paio di mesi di prigione, non teme il rischio perchè i suoi larghi introiti lo ricompensano altamente. Recentemente i mercati generali della città sono diventati un polo di attrazione sempre più forte per i clandestini. Il problema dei mercati generali è però un problema più complesso e richiede una serie di interventi organici che vanno al di là del tema che qui prendiamo in esame. Nei due casi sopracitati, siamo pur sempre di fronte ad interventi limitati. È necessaria perciò anche e soprattutto una più ampia regolamentazione, nuova e funzionale, 1 delle leggi e degli uffici preposti alla disciplina del lavoro. Innanzitutto è necessario conoscere le vere dimensioni del fenomcno , immigratorio se si vuol fare una politica di ordinamento del me,desimo. Tutte le cifre in nostro possesso sono approssimate per difetto, come abbiamo visto, perchè mancano quelle relative ai clandestini. Anche le cifre dei disoccupati sono fasulle, per lo stesso motivo. Siamo perciò favorevoli [80] Bibloteca Gino Bianco

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