Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

Le obiezioni ai trattati di Renato Giordano Mano a mano che per l'Euratom e per il Mercato Comune ci si è avvicinati alla firma dei Trattati, si sono venute moltiplicando le critiche degli avversari e anche quelle degli amici: alcune dirette alla validità stessa dei Trattati, altre rivolte ad aspetti di essi, principali o secondari che siano. Qusta nota non si propone di esporre il contenuto dei Trattati stessi, ma di mettere in luce il loro valore ed i loro limiti, prendendo spunto proprio dalle prese di posizione più significative che si sono avute, in sede critica, nelle ultime settimane. Vediamo innanzitutto le critiche di fondo. I comunisti affermano che si sta costruendo un'Europa unita, legata al ·blocco atlantico ed in funzione del colonialismo francese. Naturalmente tali critiche sono condite con tutta una serie di altri ingredienti, mescolati alla rinfusa, e ~<lottati con il criterio del caso per caso - dato che sono spesso in inguaribile contraddizione tra di loro - èome la polemica contro i nostri monopoli e l'affermazione .che tutta l'Europa sarà tra poco ai piedi dei monopoli tedeschi, il pianto sulla nostra agricoltura indifesa e l'indignazione per la mancata creazione di un'area di politica economica realmente unificata, ecc. ecc.; noi ci soffermeremo sui motivi polemici << costanti» non senza rilevare che salvo qualche caso finora isolato (come, per esempio, il truculento articolo di F. Calamandrei, di cui parleremo tr,a poco), il P.C. adotta un tono abbastanza moderato, forse con l'intenzione di assimilare quanto più è possibile la sua posizione a quella del P.S.I., che ha avanzato in generale riserve affini. Non abbiamo nulla da obiettare all'idea che il Mercato Comune e l'Euratom favoriscano il rafforzamento della Comunità atlantica: riteniamo, [6] Bibloteca Gino Bianco

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