Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

., sione scolastica e sull'azione che sta conducendo il Ministero della Pubblica Istruzione per combatterla. (Si leggano a tal proposito gli scritti del Prof. Attilio Frajese sul cc Piano P. », pubblicati su « Prospettive Meridionali » nei numeri di giugno e luglio 1955 e nell'aprile 1956). A noi interessa sottolineare il fatto che la riduzione del numero dei ragazzi che evadono l'obbligo della scuola porterà un aumento della popolazione scolastica e che questb si verificherà sopratutto in quelle regioni piu sprovvedute di aule. E' ev'id,ente che se l'azione intrapresa dal Ministero della Pubblica Istruzione, attraverso le provvidenze disposte in varie provinc~ italiane con il « Piano P. », dovesse conseguire i risultati che ci auguriamo, se, cioé, tutti i ragazzi che ora evadono l'obbligo scolastico dovessero iscriversi e friequentare regolarmente la scuola fino alla quinta elementare, noi avremmo un notevole incremento della popolazione scolastica proprio nel l\,fezzogiorno ed in quelle regioni, come la Calabria, dove la care11za di aule già raggiunge cifre incredibili (1'80 per cento rispetto al fabbisogno!). Di ciò deve tener conto il piano per la costruzione degli edifici scolastici, perché se non si provvede a tempo si finirà per aggravare l'attuale situazione che f.ece scrivere a Rocco Scotellaro nel I954: « le impressionanti deficienze della scuola e delle sue attrezzature costituiscono di per sé una delle ragioni fondamentali che provocano l'evasione e l'eliminazione, togliendo alla scuola quelle attrattive che in ogni altro paese civile incitano alla frequenza assidua e costante sia i bambini che le famiglie » (in Nord e Sud - dic. 1954). 4 - Istituzione di nuove classi e riduzion 1 e delle classi plurime. Nonostante il numero delle classi sia in continuo aumento (siamo passati da 159.526 del 1937 a 210.488 del 1950, in un periodo in cui il numero deg1li iscritti si è ridotto da 4.640.482 a 4.473.989), purtuttavia occorrer,à ancora istituire nuove classi (quarta e quinta la dove mancano) e ridurre le pluriclassi. Vi sono ancora in Italia 10.117 scuole che non hanno il corso completo di 5 anni (5.827 con solo 3 anni di corso e 4.290 con solo 4 anni) .Di esse soltanto 856 sono scuole ordinarie, n1entre 1.882 sono a classi abbinate e 7.379 sono pluriclassi. · Ma il numero complessivo delle pluriclassi (compresevi, cioé, anche quelle con i 5 anni di corso) è ben piu elevato. Esse sono in massima parte prive di edificio proprio, per cui, pe~ soddisfare solo le loro esigenze, occor- . rerebbero ben 35.000 aule (si veda la relazione di Lamberto Borghi al Convegno sulla scuola degli « Amici del Mondo » del 25-26 febbraio 1956). Come risulta dalle situazioni innanzi esposte il piano per la costruzione di 100 mila aule in dieci anni, si tiene nelle sue previsioni di parecchio al disotto delle reali esigenze e necessità della sola scuola elementare. Ci siamo limitati a tanto, non perché riteniamo che l'ottimo sia nemico del bene, il [75] Bibloteca Gino Bianco'

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