Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

I I .... al 27,9). Le persone con età superiore ai 50 anni è salita nel Nord dal 20,3 al 24 del totale ( aumento del 18 per cento), mentre nel Sud dal 18,7 al 19,3 (aumento del 3,3 per cento, soltanto). L'andamento del fenomeno lascia prevedere che, mentre nel Nord tra alcuni anni il numero degli anziani supererà quello dei ragazzi, nel Sud questi ultimi manterranno la maggioranza sui primi. Questi dati sulla evoluzione demografica del nostro paese a noi sembrano molto interessanti per le indicazioni che possono dare sugli spostamenti che essi determineranno nella popolazione scolastica delle varie regioni italiane. Una conclusione può trarsi, a nostro avviso, fin da questo momento: ed è quella che il rallentamento •demografico, farà sentire il suo peso maggiore, in senso positivo, nel Nord e minore nel Sud, dove, peraltro, interverranno altri elementi a rendere ancora piu angosciosa la già grave situazione della edilizia scolastica in· queste regioni. 3 - Eliminazione dell'analfabetismo e dell'evasione dall'obbligo scolastico. Il nostro esame su questi due fenomen~ è condotto per accertare i riflessi che essi avranno sull'andamento del fabbisogno di aule nei prossimi anni nelle diverse province italiane. Per quanto i dati che ci ha fornito l'inchiesta parlamentare sulla miseria siano 1nolto significativi per un p1 arallelo tra Nord e I Sud (a Milano si ha lo 0,3 per cento di analfabeti; ma questi arrivano al 31,9 a Benevento, al 40,l a Caltanisetta, al 48 ad Enna ed al 53 a Cagliari) I pur tuttavia noi riteniamo che l'eliminazione degli analfabeti, che porterà allievi alla scuola popolare, non abbia riflessi diretti sull'attuazione di un piano di costruzione di aule scolastiche per la scuola elementare. Ciò· dicendo, noi ci riferiamo, ben s'intende, all'analfabetismo degli adulti e non a quello dei fanciulli che evadono l'obbligo scolastico, fanciulli che costituiscono le leve degli analfabeti di domani. Questo fenomeno, ben piu grave è preoccupante, interessa la nostra indagine ed esso ha maggior peso nell'andamento del futuro fabbisogno di aule, specie nelle regioni 1neridionali. Secondo le cifre riportate in un articolo di G. Martiroli ( « Il l\!Iezzogio;rno e le nuove tecniche produttive » - Mondo Economico del 12 gennaio 1957), riel Mezzogiorno, di 100 ragazzi dai 6 agli 11 an11i, 16 non si iscrivono alla prima elementare; degli 84 iscritti, ben 39 ,non giungono alla quinta elementare (46 per cento di perdita). Noi aggiungiamo che in Calabria questa perdita supera il 60 per cento! Praticamente nel Nord il fenomeno dell'evasione scolastica non esiste. Nel Mezzogiorno, come si è visto, su 100 ragazzi ben 55 non arrivano alla quinta. Molti ,di, essi hanno appreso tanto poco nei brevi corsi scolastici che hanno frequentato, che possono considerarsi anal~ fabeti allo stato potenziale. Non è qui il caso di soffermarsi sulle diverse cause determjnanti l'eva- [74] Biblotèca Gino Bianco

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