I mostrerà ancora una volta la necessità e l'urgenza di soluzioni radicali, che prevedano la c~stituzione di un organi~n10 che regoli e distribuisca la costruzione degli edi,fici scolastici, secondo gli accertati ·:bisogni presenti e futuri dei vari Comuni. Volere insistere sulle procedure esistenti significa non voler tener conto dell'esperienza del passato e della realtà di oggi e di domani; significa disperdere ed annullare in parte le provvidenze della legge del 9 agosto 1954 e lasciare senza concreto risultato le pur lodevoli iniziative prese a favore della scuola primaria ,dal Ministero della Pubblica Istruzione. Perché il primo risultato concreto che il Paese si attende da queste iniziative e da quelle provvidenze è la costruzione delle aule là dove maggiore ne è il bisogno; perché, se ai ragazzi che si vogliono condurre a scuola non si farà trovare l'ambiente idoneo e confortevole, essi trarranno ancora da questa sit11azione uno dei motivi per giustificare l'evasione dall'o,bbligo scolastico; perché,. in definitiva, sono i risultati che contano, e sarà tanto piu grave la sfiducia nelle leggi e nelle iniziative ministeriali (se queste non saranno seguite da concrete realizzazioni), quanto pi11: grande sarà stata la speranza in loro riposta. Gli elementi di fatto che uno studio sulla dinamica del fenomeno del fabbisogno delle aule necessarie alla scuola elementare dovrà considerare, sono, a nostro avviso, i seguenti: I) eliminazione delle cosi dette aule adattate; 2) riflessi che sulla popolazione scolastica obbligata ha l'andamento demografico generale nel nostro Paese; 3) eliminazione dell'analfabetismo e dell'evasione dall'obbligo scolastico; 4) istituzione di nuove classi (4a e 5a) là dove mancano, e riduzione delle classi plurime. Questo studio è tanto, più uti1e in quanto, come sarà precisato iin seguito, i suddetti elementi variano da regione a regipne e danno luogo in generale a nuove necessità scolastiche proprio in quelle località dove ora maggiore è il bisogno; di tal che si fa sempre piu ferma in noi la convinzione cl1e occorre un organo che tenga conto, nel disporre la costruzione delle aule, non soltanto dei risultati acquisiti sulla carenza di locali da destinare alla scuola, ma anche di quelli che già fin da ora è facile prevedere e che potranno essere opportunamente graduati nel tempo, in maniera che si venga a determinare una ben coordinata correlazione tra le iniziative volte a migliorare l'attuale situazione della scuola (che si concretano, in definitiva, nell'aumento del numero delle classi e degli insegnanti) e quelle che regolano la costruzione delle aule. Soltanto cosi operando, si potrà evitare che avvenga anche nel futuro quello che il prof. Sacchetto lamentava, nel 1953, già accaduto per il passato, che, cioé, mentre la scuola era andata attraverso i decenni perfezionando i suoi ordinamenti, questo fatto non era stato accompagnato da un'adeguamento, alle accresciute esigenze, della rete dei suoi edifici. [72] BiblotecaGino Bianco
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