Il Gazzettino del Joriio insinua il s·ospetto che tutta l'operazione non abbia altro fine che quello di dimostrare la non convenienza di industrializzare .i,l lVIezzogiorno, ,di ingenerare perplessità e sfiducia negli organismi dirigenti e nell'opinio,ne pubblica. È eccessivo ricorrere a così drastiche e machiavelliche conclusio,ni. Una politica di facilitazioni creditizie vede sempre, inevitabilmente, fiorire accanto alle iniziative serie e destinate ad affermarsi ed espandersi cogli anni, una serie di tentativi sorretti soltanto dallo spirito di avventura. È affidato alla discrezione dei responsabili negli istituti di credito il compito di distinguere questi da quelle e di incoraggiare con la concessa fiducfa le imprese serie. Nel Sud soprattutto è difficile che i piani si traducano in realizzazioni· concrete senza l'interferenza di elementi estranei, senza il sospetto di favoritismi, di discriminazioni, di lenti ma tenaci sabotaggi, che,. però, come insegna il caso Nicolai, non sempre vengono a conf~rmare i diffusi pregiudizi qualunquistici. Sarebbe persino possibile considerare certi mali come inevitabili, cc mali di crescenza » e sperare che l'organismo sappia annullare, sviluppandosi, gli effetti di queste malefiche tossine. Ma qui si opera in terreno• particolarmente delicato, in un ambiente che è soffocato non solo dalla tara del clientelismo e del sottogoverno, ma oppresso altresì dall'asma del fatalismo e della rassegnazione. La presunzione della saggezza per il meridionale è data ancora accompagnata dalla ostentata ' sfiducia qualunquistica nei confro·nti di qualunque governo: è nato qui il termine « grancassa del l\!Iezzogiorno »; in un simile stato d'animo tutto diventa « trucco » : trucco la riforma agraria, trucco la legge speciale per la Calabria,. trucco l'industrializzazione. I riflessi immediati di cc operazioni » del genere di quelle di cui ha ,parlato il Gazzettino del Jonio) se non se ne viene presto a capo, incidono quindi più sul ·piano psicologico che su quello•, pratico; ma appunto per questo le conseguenze sono più lontane e gravi. In fondo il nostro è un •problema, anzitutto di autogoverno: ci avviamo all'Ente Regione senza averne la maturità. Perchè ogni politica di investimenti nelle aree depresse, mentre presuppone da un lato il buon volere· degli organi centrali, esige da quelli periferici - per. non scadere in paternalistica sollecitudine - una illuminata capacità di controllo e di impulso, una salda moralità senza debolezze nè incrinature, una incrollabile fede nell'avvenire della propria regione. Bisognerebbe acquistare la maturità per entrare nella cc nuova fase »; questa presuppone l'abbandono delle vecchie manovre per ottenere al piccolo centro di X l'allacciamento stradale col capoluogo ed a quello di Y le case a riscatto o il Centro di rieducazione popolare; il rifiuto cioè di ogni politica sezionalistica e clientelistica; presuppone nei nostri ceti medi la. capacità" [66] BiblotecaGino Bianco J
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