Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

di tutti gli aspetti della vita italiana, di questa Italia in cui << ogni cosa che succede... finisce sempre nella commedia » (145 ). Ma poi si volta una pagina, e la joie de vivre se111:braver elette a propria djmora appunto le colonne de L'Espresso. Il tr,apasso avviene - e qui sta il segreto - senza che venga addotta alcuna giustificazione, senza che si faccia alcuno sforzo per far passare come espressioni di rigido puritanesimo perfino certe innocenti morbidezze << borghesi >>.Un lettore recentemente si lamentava, in UI?,a << lettera al Direttore », del fatto che L'Espresso·, nel suo primo numero del 1957 - quando « molti altri avvenimenti di più vivo interesse mondiale potevano avere l'onore della completa prima pagina del giornale>> - avesse riservato detto 011ore « alla fotografia di un'attrice, in atteggiamento affettuosamente intimo col marito, attrice sulle cui qualità artistiche ognuno può avere le sue opinioni più o meno favo• revoli, e le cui qualità fisiche generiche, più che specifiche, possono altrettanto più o meno allettare>> ecc., ecc. L'attrice era Gina Lollobrigida. La risposta del direttore fu la più scarna e la più scanzonata che il grave destinatario potesse attendersi. Fu una lezione non di lassismo (come potrebbe apparire ad un << qualunquista di sinistra>>, cioè ad 11;nrappresentante della più fastidiosa genìa di quacqueri in cui ci si possa imbattere ai giorni nostri), ma di tolleranza: « Era una bella fotografia, era Capodanno » (146 ). La tempestività nell'impossessarsi degli avvenimenti, il piacere di addentare il frutto dell'attualita. senza che neppure una goccia del suo succo vada dispersa, l'impiego malizioso e raffinato della fotografia a fini espressivi fanno d'altronde del'l'Espresso un giornale- costantemente à la page> la cui parabola di interessi esaurisce il calendario della settimana in tutti i suoi settori, dai recessi della cronaca nera alla vita di società. Si pensi, come esempio di epidermica sensibilità giornalistica, alla « mondanità di avanguardia >>da cui è caratterizzato il settimanale di Benedetti; cioè al suo particolare modo di informare, deliziare o scandalizzare i lettori e le lettrici con le vicende pub,bliche o intime degli idoli del giorno, prendendole in pari tempo sotto gamba e parlandone con la distaccata serietà ( 145 ) Cfr., nel << Diario italiano» di A. Benedetti, la nota <<Caratteri», nel numero de L'Espresso del 27 gennaio 19.57. ( 146 ) Dalle << Lettere al Direttore», nel numero del 20 gennaio 1957. [47] Bibloteca Gino Bianco . ,.

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