.. , . L'allontanamento di un altro giornalista liberale, Massimo Caputo, della dire~ione di un difEuso quotidiano torinese (che ebbe luogo alcuni mesi prima della sostituzione del Benedetti in quella dell'Europeo) fu alla base del sorgere in Torino di un settimanale a rotocalco diretto appunto dal Caputo, Tutti, che visse dal gennaio del '54 alla fine dello stesso anno. Un cocktail di firme piuttosto ricco, attinte ai vari settori del nostro panorama giornalistico (139 ), ed un diffuso « torinesismo » (1 40 ) - giustificato dall'essere quello il primo settimanale di attualità a diffusione nazionale che avesse Torino, dopo la scomparsa dell'Illustrazione del Po-· polo - si accompagnavano sulle colonne di Tutti, ad un orientamento politico di centro laico. Il settimanale torinese (il q11aleperaltro non presentava inizialmente alcun particolare pregio) cessò ben presto le pubblicazioni prima ancora di aver saputo trov,are una propria strada ed un proprio spazio commerciale. Più vivace e fruttoso è stato invece il breve esperimento di Cror1ache, edito a Roma a cura della C. E. Tumminelli dal maggio del '54 all'ottobre dell'anno successivo, sotto la direzione di Gualtiero J acopetti prima e dello stesso editore Tumminelli poi. Dopo l'inevitabile disordine dei primi dieci o quindici numeri, Cronache si ando affermando come un settimanale di estrema spregiudicatezza cd aggressività, in cui gli aspri toni moralistici, « di sinistra», con cui venivano investiti gli argomenti di politica, risultavano bilanciati da felici ed inesorabili accenti parodistici applicati ai fatti del costume contemporaneo, di cui venivano presentati con appropriata aria di dileggio, o con inimitabile piglio da censore, gli aspetti più godibili ed appariscenti. Giornale animato da ambizioni culturali, fatto con mezzi relativamente limitati, e redatto esclusivamente da giovani, Crotiache si collocò ben presto all'immediata sinistra del Mondo, e del settimanale di Pannunzio parve esasperare, nei commenti di politi- ( 1- 39 ) Hanno collaborato a Tutti 11ontanelli, Caudana, B. Romani, M. Guerrini, G. Massari, Enrico Cajumi, Claudio Savonuzzi, Eugenio Gara, Fernanda Pivano, E. Roghi, ecc. Il settimanale era di proprietà della Editrice OMNIA di Torino. ( 140 ) Il primo numero si apriva, ad es., con un'inchiesta di Marziano Bernardi ' sulla decadenza di Torino: <<Torino ha un passato, deve avere un futuro>> (4 gennaio 1954). Seguirono inchieste su altre città italiane, sistemate in una rubrica dal titolo <<Le città d'Italia all'inizio delrevo atomico ». [42] Bibl0teca Gino Bianco
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