Nord e Sud - anno IV - n. 29 - aprile 1957

Dopo aver accennato in ogni pagina di questo studio all'influenza di Leo Longanesi sulla nostra stampa di attua]ità, è giunto il momento di intrattenerci su Il Borghese, ultima creatura giornalistica dello scrittore romagnolo, la rivista che egli pubblica dal 1949 per i tipi della propria casa editrice. Il Borghese non è un rotocalco, nè un giornale di attualità in senso stretto; né può essere ritenuto un settimanale di cultura o di letteratura, né ha agganci politici tali da potersi definire un giornale di par .. tito: è. un « settimanale di costume», con tutte le implicazioni che - data soprattutto l'indole del Longanesi - l'espressione comporta (119 ). Prendendo in mano una copia del Borghese si ha la netta impressione che la maniera longanesiana sia giunta alla sua ultima e più schematica incarnazione, si sia ridotta ad un mero gioco intellettuale, approdando ad una involuzione formalistica dal punto di vista tecnico e ad un livore risentito e patetico dal punto di vista morale, i quali possono essere compresi e magari ammirati nelle immagini che a volta a volta suscitano sul piano della battuta e della vignetta (120 ), ma lasciano dietro di sè, più cl1e il sorriso del vero umorismo, l'amaro delle vocazioni sprecate. ( 119 ) Il Borghese, nato come quindicinale, è diventato settimanale nel 1954. Il suo formato è << a quaderno » (30 cm. x 20) con copertina in carta lucida recante una illustrazione, per lo più a colori; le pagine ascendono a 40 con numerazione progressiva per annata. Per il tipo di carta e di stap-1pa e per gli accorgimenti grafici Il Borghese ricorda L'Italiano dello stesso Longanesi. ( 120 ) Il gusto figurativo e l'estro di Longanesi trovano uno sfogo settimanale nelle copertine de Il Borghese (illustrate da una tavola a colori o da un << montaggio >> fotografico), ad alcune delle quali non si può disconoscere una notevole arguzia rappresentativa di questo o quell'aspetto del costume contemporaneo. L'antica propensione <lel direttore per le immagini .fin de siècle la si ritrova in forme anche più tipiche nell'interno della rivista, dove vengono pubblicate vignette tratte per lo più dai giocnali umoristici francesi (Le rire, Le journal amusant, L' assiette au beurre, La vz·e parz·sz·enne, ecc.) e dalla produzione di quei caricaturisti, incisori e pittori (Jean L. Forain, F. E. Valloton, E. Gabard, H. Paul, H. Somm, L. Cappiello) che furono in ~voganella seconda metà del secolo scorso e ai primi del nostro, ed ai quali si cotlega la maniera grafica longànesiana. Non mancano tuttavia, tra le illustrazioni de Il Bor.. . [;liese, disegni che evadano dai motivi classici della belle époque: vi sono comparsi schizzi a penna di Victor Hugo e di Baudelaire, sta1npe italiane del '600 e francesi ael '500 e del '700, vignette di disegnatori modernissimi come Steinberg, Vip, ecc. I,erfino la pubblicità che appare su Il Borghese si avvale di vignette, dovute sovente alia penna dello stesso Longanesi. [31] Bibloteca Gino Bianco •

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